RAZZISMO, CI RISIAMO!

Il campo di Sutrio senza calcio per due giornate.
Il campo di Sutrio senza calcio per due giornate.

Ci risiamo! Il Carnico, ancora una volta, finisce nell’occhio del ciclone per problemi di razzismo. E’ successo che il direttore di gara di Mobilieri – Ovarese, Strazimiri, nel suo referto abbia parlato di “espressioni discriminatorie” nei suoi confronti, sottolinenado, inoltre, il fatto che prima dell’inizio della gara non siano state messe in atto da parte della società ospitante le misure necessarie per avvertire il pubblico circa le sanzioni previste a carico della società in conseguenza del compimento da parte dei sostenitori di comportamenti discriminatori. Chi mi conosce sa come la penso sul razzismo o sulle discriminazioni in generale, per cui se ho deciso di espormi lo faccio senza problemi, assumendomi fin da ora la responsabilità di quello che scrivo. Se avessi sentito espressioni in qualche modo discriminatorie avrei fatto esattamente la stessa cosa. Ma così non è stato. Ero praticamente al centro della tribuna e in 90’ e passa l’unica frase con riferimenti , diciamo così, geografici, è stata un “Torne in Albanie”. Viste le origini del direttore di gara non mi pare frase discriminatoria. E se invece che dall’Albania l’arbitro fosse venuto da Stoccolma e gli avessero detto “Torna in Svezia”? Sarebbe stata la stessa cosa? Credo proprio di no. E poi, permettetemi, di aggiungere un altro concetto: Strazimiri ha arbitrato decisamente male, tanto da scontentare entrambe le squadre. Però, ha dimostrato di avere buon udito e soprattutto una conoscenza perfetta delle varie inflessioni linguistiche della Carnia, visto che è riuscito a cogliere la calata sutriese, piuttosto che quella della Val di Gorto … E degli avvertimenti al pubblico ne vogliamo parlare? Ho seguito il Tolmezzo sui campi di tutta la regione, nello scorso inverno, e garantisco che mai, e sottolineo mai, ho sentito annunci in tal senso in nessun campo. Strano che lo si pretenda in Carnia, dove a fatica arriva internet e la fibra ottica è un sogno lontano; però si pretende uno speaker ed un impianto fonico adatto all’uso. A me tutto questo fa un po’ sorridere, perdonatemi. Non nego che sia volato qualche insulto nei confronti dell’arbitro, cosa che succede spesso anche se un’etica e una cultura sportiva diversa dovrebbero far sì che questo non succeda. Ma il razzismo, no, stavolta non c’entra. A me pare una sorta di razzismo al contrario, in questo caso. Una direzione di gara non brillante può capitare, ci mancherebbe, così come il portiere fa una papera e l’attaccante sbaglia un gol fatto. Ma i “danni” che Strazimiri ha fatto col fischietto sono fisiologici, fanno parte del gioco. Quello che ha scritto sul referto, invece, è uno schiaffo, l’ennesimo, ad un campionato che è l’essenza pura del dilettantismo, nel quale operano persone che non hanno bisogno di essere ingiustamente accusate.

8 Comments

  • Posted 21 Maggio 2016 12:33 0Likes
    by maurizio

    Non essendo stato presente alla gara non mi permetto di entrare in merito ma se tutte le volte un arbitro viene insultato (attenzione sono contro quelle persone che dicono: ho pagato il biglietto e dico quello che voglio ) con frasi: “torne in Cjarnie o torne in furlanie) chiudiamo il calcio che facciamo prima. Se poi fosse vero che ha refertato la mancanza di misure prima della gara…..no comment. È chiaro che un campo di calcio non dovrebbe essere il posto dello sfogo domenicale anche se talune decisioni arbitrali lasciano l’amaro in bocca, quello che dispiace è che per episodi ma forse meglio non – episodi si rovini l’immagine di un campionato che per fari motivi non ha eguali in Italia . Comunque viva il CARNICO e rubo anche una vecchia frase VIVA IL CALCIO DELLE MONTAGNA

  • Posted 22 Maggio 2016 09:54 0Likes
    by Dado

    Concordo con quanto scritto da Massimo di Centa che come sempre va diretto al nocciolo della questione con equilibrio e senza fronzoli. Una cosa però mi sembra meriti una sottolineatura e cioè, la frase ” torna in Albania ” urlata all’ arbitro albanese di origine non può essere definita una frase normale come tante altre. Personalmente la trovo maliziosamente antipatica, in quanto sotto intende ben altri significati e non facciamo finta di cadere dalle nuvole. Non voglio giudicare il referto arbitrale o le decisioni del giudice sportivo, ognuno deve assumersi le proprie responsabilità, compresi gli spettatori, l’educazione non ha confini.

  • Posted 22 Maggio 2016 10:37 0Likes
    by Massimo Di Centa

    Dado, anche per me il “Torna in Albania” non ha lo stesso significato del “Torna in Svezia”, ma dovendo il giudice sportivo attenersi ad un documento ufficiale (il referto arbitrale”) bisogna necessariamente interpretarlo allo stesso modo, altrimenti si rischia di fare un processo alle intenzioni. Sul fatto di educazione, tolleranza e rispetto per gli altri, concordo in pieno.

  • Posted 22 Maggio 2016 10:46 0Likes
    by Nicola Fabris

    Condivido TOTALMENTE. Certamente non possiamo dire che Max prenda le parti di una delle due Società di questo “caso”. Premetto che non ho visto la partita. Però: se fosse vero soltanto la metà di ciò che mi hanno riferito, e che viene confermato in questo articolo, beh sarebbe veramente il caso di prendere seri provvedimenti nei confronti del Giudice di Gara. Questo sia per quanto accaduto nei 90′ sia per quanto scritto sul referto. Poi non stupiamoci se non ci sono più VOLONTARI che vogliano impiegare il loro tempo libero dal 1° gennaio al 31 dicembre per gestire le società. SIAE, Agenzia delle Entrate, ecc., arrivi alla domenica che vorresti godere del tuo impegno e divertirti. Invece no. Violenti, razzisti, osceni….. Mah. Vien veramente voglia di mandare tutto a …..
    Max rubo anch’io la tua frase: “Comunque viva il CARNICO e rubo anche una vecchia frase VIVA IL CALCIO DELLE MONTAGNA”
    A proposito di arbitri: un saluto ad Andrea Fabris. Uno dei pochi, forse l’ultimo, che arbitri con il buon senso e non con cartellini e referti.
    P.S.: chissà se mi arriva una squalifica.!

  • Posted 22 Maggio 2016 17:49 0Likes
    by pieri.mone

    Ho avuto modo altre volte, seguendo le partite del Tolmezzo, di commentare certi atteggiamenti arbitrali. L’arbitro dirige la partita ma non è un ducetto. Ebbene alle volte il comportamento è questo e, se mi è permesso, dubito sull’intelligenza di queste persone, in quanto non è la divisa che fa la persona ma la sua capacità di ragionare.
    Quindi se quanto ha scritto questo signore deriva da presunta superiorità sugli altri non deve tornare in Albania, ma vada pure a nascondersi che è un “biat” (poveretto).

  • Posted 23 Maggio 2016 18:35 0Likes
    by N.Taverna

    Riporto da wikipedia :
    RAZZISMO – … “in senso più lato, e di uso non appropriato, comprende anche ogni atteggiamento passivo di insofferenza, pregiudizio, discriminazione verso persone che si identificano attraverso la loro regione di provenienza, cultura, religione, etnia, sesso, sessualità, aspetto fisico, accento dialettale o pronuncia difettosa, abbigliamento, abitudini, modo di socializzarsi o altre caratteristiche” …
    Di cosa stiamo parlando allora ?
    SE il metro di giudizio e’ questo , l’insulto all’arbitro”panzon” o “teron” ( due termini giusto per farsi una risata … 😉 ) sono classificati allo stesso modo e andrebbero puniti altrettanto duramente .
    il GROSSO ERRORE sta’ nella contestualizzazione !
    Faccio un esempio concreto :
    E’ difficile classificare il razzismo (il razzismo e’ da condannare a priori ) ma e’ indubbio che l’insulto ” terremotato ” ( grossa polemica di qualche anno fa in una partita del Carnico ) sia ben peggiore ( per contesto storico ) , all’insulto riferito al colore della pelle .
    Il discorso naturalmente sarebbe opposto se il contesto fossero gli USA o il SUD Africa ( un esempio tra i tanti possibili) , dove fortuna loro il terremoto del 76 non ha mietuto vittime …
    Con questo non voglio certo dire che ci sono razzismo di serie A e serie B ; ma il contesto e’ determinante nel momento in cui si stilano dei referti .

  • Posted 29 Maggio 2016 15:36 0Likes
    by dario

    Tant par disi alc di no mase inteligjent: bei tempi quando alle primissime donne guardialinee, (dovrei dire assistenti ma mi parrebbe troppo) poi arbitre dal pubblico arrivava immancabile l’invito: va a lave la masserie! L’intelligenza e la sensibilità delle persone carniche era spesso quella di compatire chi lanciava tal banale insulto (?) ancor meglio le ragazze pioniere in quelle funzioni che sentivano ma non scrivevano. Forse perché allora non era ancora di moda parlare di sessuofobia (si dice così?), discriminazione razziale o territoriale. Comunque il tutto era vissuto da gente che aveva la stessa cultura… e qui mi fermo.

  • Posted 3 Giugno 2016 11:32 0Likes
    by Carlo Di Lena

    Prima della definizione del ricorso non ho ritenuto fare interventi in merito. Ora, dopo che la giustizia sportiva ha recepito la nostre rimostranze su quanto riportato dal referto e su quanto è effettivamente accaduto in campo, vorrei ringraziare tutti – e sono tanti – coloro i quali ci hanno dato un sostegno tangibile in seguito alla smisurata sanzione inflittaci in prima istanza dal giudice sportivo. In maniera particolare mi corre l’obbligo di sottolineare il perfetto riassunto dell’articolo di Massimo che, nella più completa neutralità, ha riportato fedelmente i fatti e le cose dette e non dette al sig. Strazimiri durante e dopo la partita. Non entro nel merito della direzione arbitrale né sull’indisponenza dimostrata in campo, chi ha assistito alla partita avrà già fatto le sue considerazioni, ma una cosa mi ha dato veramente fastidio. Il sig. Strazimiri, prima della partita, ha “ordinato” direttamente dagli spogliatoi un caffè e due bottiglie d’acqua. Da noi è normale che quando qualcuno ordina qualcosa al bar chiede:-“Quant’è?” Sarà poi a discrezione di chi stà dietro il banco decidere se far pagare il conto oppure rispondere:-“Offre la casa”. Io non mi sognerei mai di andarmene senza nemmeno aver fatto la mossa di tirar fuori gli spiccioli… Ma questa è solo una questione di educazione. Per il resto mi auguro si sia trattato di una giornata completamente storta e che certi comportamenti non abbiano modo di ripetersi. Alle partite del carnico sono presenti numerose famiglie con figli al seguito e certi spettacoli non sono comunque istruttivi. Rinnovo pertanto i ringraziamenti a tutti , in particolar modo, alle società che si sono gentilmente offerte per darci ospitalità durante “l’esilio” ed auguro un buon campionato a tutti.

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