PALUZZA IN LUTTO, È SCOMPARSO MARIO SASSU

di MASSIMO DI CENTA

Mario Sassu, ex presidente del Paluzza, è scomparso questa mattina alle 7, all’eta di 71 anni, dopo una malattia che lo aveva colpito da qualche tempo.
Originario di Sedini (anche se lui ci teneva in particolar modo a specificare che il suo paese di provenienza era Santa Maria Coghinas, una frazione), in provincia di Sassari, Sassu è arrivato in Carnia per gli obblighi di leva e finito il servizio militare decise di rimanere nella nostra terra.
Al suo nome è indiscutibilmente legato uno dei più bei periodi del Paluzza: assieme ad un gruppo di amici (dei quali faceva parte anche chi scrive), prese in mano la società nel periodo forse più difficile della storia calcistica del sodalizio nerazzurro. La sua prima decisione fu quella di non volere più in squadra i militari di stanza a Paluzza (a quel tempo si potevano tesserare), puntando decisamente sui ragazzi del posto. In pochi anni portò il Paluzza dalla Terza alla Prima Categoria, con un quarto posto finale nella massima divisione del Carnico e due finali di Coppa Carnia perse (con Ardita e Illegiana) dopo aver disputato due grandissime partite.
Sassu era un personaggio per certi versi scomodo, difficile, se vogliamo, da trattare, per un carattere a volte dispotico e all’apparenza irremovibile sulle sue decisioni. Avendo vissuto fianco a fianco con lui quegli anni, il sottoscritto può affermare che dietro quella facciata di intransigenza c’era una persona pronta, invece, a rivedere le sue scelte e i suoi modi talvolta bruschi; bastava saperlo prendere e farlo contare fino a tre prima di fargli esprimere giudizi.
Le molte discussioni tra noi erano sempre improntate all’amicizia e soprattutto al reciproco rispetto. Era un decisionista e spesso amava ripetere: «Sono fatto così, sono uno all’antica, anche un po’ despota» e lo ricordava anche ai giocatori, che lo rispettavano, ma riuscivano anche a strappargli un sorriso; soprattutto Pierangelo Zammarchi (padre di Luca e Matteo, attualmente calciatori del Paluzza) che lo definì “tirannosardo” e lo prendeva sempre in giro quando, ai primi caldi, sfoggiava un paio di zoccoli col pelo che facevano caldo solo a vederli… Il suo atteggiamento polemico (ma mai fine a sé stesso) spesso lo portava a vivaci discussioni con gli avversari, che però finivano regolarmente al chiosco, tra un panino e una birra.
A titolo personale, ricordo che quando lo contrastavo, in maniera anche vivace, mi ripeteva sempre la stessa frase “iout, musute…”, che era il preludio ad un sorriso appena abbozzato dietro il suo bel paio di baffoni neri.
An
che quando terminò il suo mandato presidenziale in nerazzurro, rimase attivissimo nel campo dello sport e nella vita di comunità, rivestendo il ruolo di collaboratore nel Comitato Figc di Tolmezzo e poi presidente della Pro Loco di Paluzza.
Alla moglie Severina e ai figli Maria Chiara ed Andrea, va il mio personale ed affettuoso abbraccio, assieme alle condoglianze delle redazioni di Carnico.it e Radio Studio Nord.

I funerali si svolgeranno lunedì 24 giugno alla ore 14.30 presso la Chiesa di San Daniele a Paluzza.

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