Carnico assente all’Assemblea regionale, le voci dei dirigenti

di MASSIMO DI CENTA

L’assenza in massa delle società del Carnico all’Assemblea elettiva per le elezioni del Comitato Regionale della FIGC LND ieri a Lignano, ha suscitato non poche discussioni negli ambienti calcistici friulani. Per questo motivo, abbiamo voluto sentire alcuni esponenti delle società, che hanno espresso pareri concordi su alcune considerazioni. 

Antonio Sferragatta

Antonio Sferragatta, dirigente del Cavazzo, ha parlato esprimendo i concetti condivisi col presidente Zearo: «Non ci è piaciuta l’assenza totale dei vertici del calcio regionale durante tutto questo periodo. Non c’è mai stato un incontro con le società del Carnico, perché un confronto diretto sarebbe servito a capire i programmi del Comitato e soprattutto poteva rivelarsi utile per presentare la “squadra” che dovrà guidare il calcio regionale nei prossimi anni, che si preannunciano molto difficili. In tutto questo tempo, insomma, ci siamo sentiti abbandonati al nostro destino».

Sono gli stessi concetti che ha espresso anche Carlo Di Lena, presidente dei Mobilieri: «Non è che ci abbiano considerato molto. Non si è mai visto nessuno da queste parti, anche quando la situazione relativa agli spostamenti lo prevedeva. Sarebbe stato più giusto conoscere prima i programmi e i candidati in modo da avere la possibilità di confrontarci. Invece le candidature le abbiamo conosciute a pochi giorni dalle elezioni. In più, personalmente, non mi è piaciuto il trattamento riservato a Marino Corti».

Carlo Di Lena

Anche Matteo Bricchi, presidente della Pontebbana, sottolinea l’assenza di sensibilità verso Marino Corti e più spiccatamente verso Flavia Danelutti: «In effetti abbiamo saputo dai giornali che la Danelutti non avrebbe fatto parte del nuovo Consiglio. Sarebbe stata una cosa diversa venirne a conoscenza in un confronto diretto col Presidente. Al limite anche lei avrebbe potuto avvisarci, è vero, ma personalmente doveva essere il presidente a presentare candidati e programmi e di tempo per farlo ne ha avuto. Mi ha colpito l’articolo di un giornalista che conosce molto bene la realtà del Carnico ed ha sottolineato soltanto l’assenza delle nostre società, senza chiederci le motivazioni di questo comportamento. Comunque è stata una linea decisa con altri presidenti, proprio per sottolineare la poca considerazione nei nostri confronti».

Fabrizio Michelotti

Il fatto che si sia presa una decisione condivisa da parte di molti presidenti è confermato dal massimo dirigente del Tarvisio, Fabrizio Michelotti: «È vero – conferma – ci siamo sentiti e abbiamo deciso per questa linea assenteista. Speriamo che sia il primo passo verso un fronte comune da parte di tutte le società del Carnico, che aldilà delle rivalità di campo, debbono presentarsi compatte quando si tratta di affrontare i problemi. Diciamo che la situazione non è stata gestita bene. Siamo a gennaio e ancora non sapiamo niente, se ci siano più o meno iniziative, percorsi da seguire. Anche il modo in cui la Danelutti e Corti sono stati messi da parte non è stato il massimo. Per quelle società come noi che fanno tanto settore giovanile questa assenza di confronto diretto è davvero penalizzante e non fa ben sperare per il futuro dei nostri ragazzi. Evidentemente paghiamo un scarso peso politico e sarebbe giusto che i vertici federali considerassero il fatto che il calcio, quassù in montagna, è un fatto sociale prima ancora che semplicemente sportivo».

Anche Giordano Squecco, presidente della Viola, lamenta la poca pubblicizzazione dei programmi: «Nessuno è venuto in Carnia per parlarci di programmi in questi mesi. Siamo venuti a conoscenza del nome del candidato per la nostra zona da poco tempo. Niente di personale contro Francesco Sciusco, ci mancherebbe, ma magari se avessimo potuto farci una chiacchierata si poteva esprimere preoccupazioni ed idee. Io non so se quello di non presentarsi sia stata una linea comune, ma di certo il fatto che ci siamo sentiti abbandonati è un dato di fatto».

Enzo Niccolini

Più articolato e per certi versi decisamente piccante il pensiero del presidente del Bordano Enzo Niccolini: «Il movimento del Carnico è stato dimenticato nell’ultimo anno, non so come sia andato nelle altre delegazioni ma la nostra è stata completamente trascurata. Cos’è realmente mancato? Una mancanza operativa, per esempio non arrivavano i comunicati; una mancanza “umana“, mai un messaggio o un email per sapere le condizioni di salute per esempio di atleti e tesserati. L’unica persona che si è dedicata a noi, ma in forma privata diciamo, è stata l’ex vice presidente Flavia Danelutti, che rispondeva sempre al suo telefono. Mi è piaciuto poco anche l’articolo di Massimo Radina, uno che conosce benissimo la realtà del Carnico: siamo stati additati come scissionisti, complottisti e via dicendo. No, semplicemente non siamo mai stati nè presi in considerazione nè informati di cosa stesse succedendo. E sinceramente a chi ci ha detto che avremmo potuto presentarci e portare le nostre lamentele a Lignano, io rispondo che si trattava di un’assemblea elettiva, non certo il luogo adatto dove io presidente devo portare ed esporre le mie problematiche, semplicemente non era il luogo o il momento idoneo. Cosa chiediamo? Desideriamo un incontro al più presto col nuovo Direttivo regionale, un incontro che servirà a chiarirsi, trovare soluzioni e lasciarsi alle spalle quest’anno complicato per poter ripartire uniti, coesi, cancellando polemiche o incomprensioni».

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