Quanti infortuni nelle prime settimane della stagione

di MASSIMO DI CENTA

È un vero e proprio trauma… carnico quello che si è abbattuto su molte squadre del nostro campionato. Infortuni più o meno gravi, causati da contrasti o no, ma la sostanza non cambia. Ogni domenica gli allenatori sono costretti a fare i salti mortali per compilare la lista dei giocatori arruolabili. Tutte le squadre hanno avuto ed hanno problemi seri di disponibilità.

Si è cominciato con l’infortunio del portiere del Fusca Bellina (risoltosi poi con conseguenze molto meno gravi di quanto sembrava inizialmente), poi è stata la volta del difensore del Villa Arcan (si parla di rottura del tendine di Achille).

L’ultimo turno di campionato si è rivelato un’ecatombe, con molti calciatori costretti alle cure del pronto soccorso: Valent del Cavazzo (profonda ferita sotto ad un occhio), il portiere del Campagnola De Monte (frattura del braccio), Andrea De Barba della Folgore (distorsione del ginocchio), Alessandro Tassotti sempre della Folgore (distorsione della caviglia), Daniel Mentil del Real (lussazione della spalla) e, sempre per i biancorossi, Federico Petris, al rientro dopo oltre tre anni di inattività e costretto ad uscire dopo pochi minuti per un infortunio al ginocchio. Real che aveva già patito il ko di Veritti.

In Mobilieri – Cedarchis molti gli assenti per malanni di varia natura, alcuni anche con tempi di recupero piuttosto lunghi, come quello del sutriese Simone Concina (probabile rottura del crociato). Non erano in lista neanche Fabio D’Andrea, Ermano, Cristian De Giudici, D’Orlando, Faccin, Drammeh, Puppis e durante la gara sono usciti Quercioli e Micelli. Altra lunga lista di infortunati in Arta – Cavazzo: oltre a Valent, per i viola sono usciti malconci Nait, Ursella e Cescutti. E ancora Chiaruttini dell’Edera, che si è fatto male a Paluzza.

Non abbiamo notizie da tutti i campi, ma la situazione ci sembra davvero abbastanza grave, soprattutto perché il calendario incalzante (tra Coppa e turni infrasettimanali) non consente tempi di recupero adeguati.

Si sta verificando, insomma, ciò che si temeva: il lungo stop imposto dal Covid ha restituito alla vicenda agonistica giocatori dai muscoli intorpiditi e la situazione si è aggravata col fatto che tante squadre, non disponendo da subito del proprio terreno di gioco, sono state costrette ad una preparazione basata soprattutto su partite amichevoli.

Speriamo che nei prossimi mesi la situazione migliori, altrimenti si correrà il rischio che scudetto, promozioni e retrocessioni siano decisi non dai gol dei bomber ma dalle diagnosi di ortopedici e fisioterapisti…

(nella foto Alessandro Tassotti)

 

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