Carnico 2022, il pagellone della Seconda categoria

di MASSIMO DI CENTA

Concludiamo con la Seconda categoria la valutazione sul campionato delle 37 squadre al via del Carnico 2022.

AMARO  8,5 – La promozione, nobilitata dalla vittoria del girone, è stata un grandissimo risultato. I gol di Basaldella e le giocate di Bortolotti hanno esaltato il lavoro di Rapposelli, che è riuscito a conferire al proprio organico il pragmatismo e la solidità delle grandi squadre. IL MIGLIORE: Flavio Basaldella.

ANCORA 7 – Una salvezza mai in discussione e l’immagine di una formazione quadrata e quasi mai in difficoltà. Tutto questo a neo promossa, in pratica e tutto il girone di ritorno disputato senza Polonia, il bomber della squadra. Davvero un ottimo lavoro quello di Silvano Agostinis. IL MIGLIORE: Massimiliano Gorenszach.

CAMPAGNOLA 8 – Era una delle favoritissime e non ha deluso le attese, sopportando il peso del pronostico e della storia che reclamavano il ritorno in Prima. Sulla serietà, il buon senso e la capacità di Max Marangoni di gestire il gruppo non c’erano dubbi. I gol di Daniele Iob e il genio illuminato di Paolucci hanno fatto il resto. IL MIGLIORE: Mattia Paolucci.

EDERA  5 – La squadra di Enemonzo fa fede alla propria storia: un continuo va e vieni tra Seconda e Terza. L’obiettivo salvezza non è stato centrato e troppo spesso la squadra si è scolta nei momenti decisivi. IL MIGLIORE: Alan Valent.

FUSCA 5 – Ad una squadra che in pratica si è formata negli ultimi giorni prima della chiusura dei tesseramenti non si potevano chiedere miracoli. Il destino, insomma, era ampiamente segnato, eppure in Curiedi nessuna ha mollato e soprattutto l’ambiente ha saputo mantenere entusiasmo e passione. E non è un risultato da poco. IL MIGLIORE: Thomas Cella.

LAUCO 6,5 – Stagione tranquilla quella della squadra dell’Altopiano. Una partenza non brillantissima, prima di un filotto di risultati importanti che hanno proiettato la squadra di Romano in una posizione tranquilla molto presto. Ci sono margini di crescita e su questi lavorerà la dirigenza arancione, che intanto ha scelto per la panchina il rientrante Spiluttini. IL MIGLIORE: Manuel Moroldo.

PALUZZA 6,5 – Non era una stagione semplice quella che si prospettava per i nerazzurri. Giacomo Di Bello ha avuto il merito di coinvolgere i tanti giovani in squadra. Qualche punto perso nei finali di partita è il tributo pagato all’inesperienza, ma il gruppo c’è e questo è un aspetto molto positivo. IL MIGLIORE: Simone Unfer.

RAVASCLETTO 6 – Poteva essere una delle protagoniste, soprattutto per il potenziale offensivo, ma troppi i gol subiti e questo, alla lunga, ha inciso determinando una classifica spesso a rischio, anche se di fatto il pericolo retrocessione è stato più virtuale che reale. IL MIGLIORE: Maurizio Vidali.

TARVISIO 5 – Oggettivamente ci si aspettava di più dal team giallorosso. A pesare sono i tanti punti buttati via al “Maurizio Siega”: troppi, per una squadra che ha ambizioni di promozione. Concentrazione e un pizzico di superficialità hanno inciso pesantemente nel rendimento della squadra. IL MIGLIORE: Stefano Matiz.

VAL DEL LAGO 6 – Partenza disastrosa, poi una lunga serie di risultati positivi ed infine ancora un lungo periodo in caduta libera che ha fatto temere un tracollo. Proprio in questa incostanza di rendimento (legata anche a situazioni poco fortunate) va ricercata la causa di una stagione vissuta in tono minore. La permanenza in Seconda, però, va considerata come una buon risultato. IL MIGLIORE: Sebastian Sgobino

VERZEGNIS  5,5 – Nonostante un finale generoso, la salvezza non è arrivata. La squadra ha alternato buoni momenti a lunghi periodi di involuzione, tipico di un gruppo in costruzione. IL MIGLIORE: Dimitri Righini.

VIOLA 7  – Difficile dare una valutazione equa a questa squadra. Una squadra che volava ad inizio stagione e poi si è smarrita nella partite che contavano. Tipico delle compagine giovani. Copetti ha plasmato un bel gruppo, con una connotazione tattica ben precisa, ora però, per il futuro, dovrà lavorare sulla convinzione e nelle fiducia in sé stessi. La Viola è arrivata ad un passo da tutto: dalla finale di Coppa e dalla promozione in Prima. Perché? IL MIGLIORE: Denis Gallizia

(nella foto l’Amaro con la Coppa di vincitore del girone)

 

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