di MASSIMO DI CENTA
Assegnato lo scudetto 2023 al Cavazzo dopo lo scontro diretto con Real, terminato in parità, in Prima Categoria resta solo da decidere chi sarà a fare compagnia all’Illegiana per la retrocessione. Adesso sono in tre a giocarsi l’unico posto che significa salvezza al termine di una giornata che ha riservato qualche piccola sorpresa: la Velox, per esempio, aveva la grande opportunità di fare un passo quasi un passo decisivo ed invece si è fatta battere in casa da un Campagnola senza interessi di classifica. E non è la prima volta che i gialloblu buttano via una grande occasione, basti pensare al ko interno con la Pontebbana di metà settembre. E proprio la Pontebbana si regala una piccola speranza di salvezza: la vittoria con l’Arta vale il quartultimo posto, ma è chiaro che la classifica va letta in proiezione di quella che sarà l’ultima giornata. Proviamo a fare un ragionamento, iniziando proprio dalla squadra di Loris Cargnelutti che ha 20 punti, ma nel prossimo turno sarà sul campo dei neo campioni de Cavazzo: pronostico chiuso, naturalmente, ma a volte la differenza di motivazioni può sovvertire ogni previsione. Stesso discorso può essere fatto per la Velox (19 punti), di scena domenica prossima sul campo del Villa, altra formazione che non ha più niente da chiedere al campionato. L’Arta (18 punti) se la vedrà invece in trasferta coi Mobilieri e anche in questo caso il concetto è lo stesso, con una squadra che deve assolutamente vincere e l’altra che se la giocherà senza alcun tipo di assillo. L’unico dato certo è che l’Arta deve assolutamente conquistare i tre punti, altrimenti sarà retrocessa di sicuro. Nelle altre gare della giornata, largo successo della Folgore (che “vede” il quarto posto) sull’Illegiana, pareggi in Cedarchis-Amaro e Mobilieri-Villa.
IL PROTAGONISTA. Con la doppietta rifilata all’Arta, Nicolaa Martina si merita la citazione. Uno dei tanti ragazzi cresciuti nel settore giovanile della società e spesso tra gli elementi più affidabili nel centrocampo biancazzurro. Le due reti rifilate ai termali non possono essere considerate decisive, ma hanno quanto meno regalato briciole di speranza.
(foto di Alberto Cella)