Il pagellone della Prima Categoria

di MASSIMO DI CENTA

Concludiamo il bilancio del Carnico 2023 con le protagoniste della Prima Categoria. Già pubblicati i pagelloni della Seconda e della Terza.

AMARO. Da neo promossa ha fatto una bella figura. Non ha mai avuto problemi per quanto riguarda la salvezza ed anzi per un lungo periodo è stata a ridosso delle zone alte. Qualche battuta a vuoto si spiega anche con la classifica sempre tranquilla. VOTO 6,5. IL MIGLIORE: Federico Valle.

ARTA TERME. Una retrocessione dolorosa, maturata partita dopo partita, con la squadra incapace di reagire a situazioni negative. Il cambio tecnico, con il divorzio da Andrea De Franceschi, non è servito a molto, come hanno dimostrato i fatti. Sono mancati gli uomini più attesi e l’infortunio di Christian Puntel (assente tutta la stagione) ha tolto un bel po’ di qualità al complesso. VOTO 4,5. IL MIGLIORE: Matteo Ortis.

CAMPAGNOLA. Il quinto posto finale certifica la buona stagione dei gemonesi, che al ritorno in Prima Categoria non hanno certamente sfigurato. Individualità di spicco (Vicenzino e Paolucci, per fare due nomi), i gol di Iob (una polizza) e il lavoro di Marangoni in panchina, le chiavi di un campionato assolutamente positivo. VOTO 7. IL MIGLIORE: Andrea D’Argenio.

CAVAZZO. Scudetto doveva essere e scudetto è stato, dall’alto di un organico ancora troppo superiore alla concorrenza. Se non ci fosse stato il Real a contrastare i viola, l’ottavo titolo poteva prendere forma già nel periodo della “Sagra del panzerotto”… VOTO 9. IL MIGLIORE: Denis Gallizia.

CEDARCHIS. La Coppa Carnia serve a mitigare un pizzico di delusione per un campionato nel quale in molti vedevano i giallorossi come l’anti-Cavazzo. Una rosa importante, dalla quale sicuramente ci si aspettava francamente di più. La Coppa vinta a Gemona garantisce almeno la sufficienza. VOTO 6. IL MIGLIORE: Daniele Gollino.

FOLGORE. Anche la Folgore era una di quelle squadre dalle quali ci aspettava di più ed invece non ha saputo rispettare neanche quel ruolo di mina vagante che in molti le attribuivano. Bene il reparto difensivo (il secondo del torneo), ma numeri impietosi in attacco. VOTO 5,5. IL MIGLIORE: Simon Biasinutto.

ILLEGIANA. Inutile girarci intorno: stagione da dimenticare, oppure da ricordare per ripartire. Una retrocessione che è parsa inevitabile fin dalle prime giornate, contraddistinta anche da pesanti rovesci: le 82 reti incassate in 22 incontri (media 3,7 a partita) la dicono lunga. Qualche lampo solo nel finale e da lì, con una nuova dirigenza e nuovi giocatori, si deve ripartire. VOTO 4. IL MIGLIORE: Luca Scarsini.

MOBILIERI. Una stagione indecifrabile. La rosa con un’età media molto bassa spiega molto ma non tutto: lavorare coi giovani comporta questo tipo di rischi, ma la qualità di qualche singolo poteva far pensare ad un’annata di sicuro più gratificante in termini di risultati. Il futuro sembra potersi tingere di gialloblu nel medio periodo, a patto di avere pazienza e coraggio. VOTO 5,5. IL MIGLIORE: Tommaso Moro.

PONTEBBANA. Una salvezza rocambolesca, soprattutto per la vittoria in casa del Cavazzo campione. Però non si può ignorare che negli scontri diretti con le altre pericolanti i biancazzurri hanno fatto quasi bottino pieno. L’abbandono di Fabris è sintomatico di qualcosa che andava cambiato, non per colpe specifiche del tecnico, ma per rivitalizzare l’ambiente. VOTO 6,5. IL MIGLIORE: Tommaso Piroli.

REAL I.C.. Giù il cappello! Francesco Marini ha plasmato una squadra bella e funzionale, conferendole forse la manovra più brillante di tutto il campionato. Partiti con l’obiettivo di una salvezza tranquilla, i biancorossi sono andati migliorando di gara in gara, esaltando il concetto di collettivo. Davvero difficile stilare graduatorie di merito. Artefice di tutto questo, naturalmente, è l’allenatore, ma tutti suoi ragazzi lo hanno seguito in maniera esemplare. VOTO 8. IL MIGLIORE: Nicola Mazzolini.

VELOX. Dopo l’avviso disastroso, i gialloblu hanno iniziato a fare punti e ad avere quella fisionomia che con pazienza Gressani ha cercato di conferire al complesso. I gol di Marco Maggio hanno esaltato la squadra, che praticamente era salva fino all’85’ dell’ultima partita e sarebbe stata un’impresa. Visto l’avvio di stagione, valutazione appena sotto la sufficienza. VOTO 5,5. IL MIGLIORE: Marco Maggio.

VILLA. La stagione negativa (che non può essere salvata dalla finale di Coppa) ha motivazioni a monte, in una campagna acquisti che non è riuscita trovare alternative valide agli acciacchi di Boreanaz e alla lunga indisponibilità di Zammarchi, oltre ad altre defezioni frequenti e mai adeguatamente “riparate”. VOTO 5. IL MIGLIORE: Simone Santellani.

(foto di Alberto Cella)

 

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