di MASSIMO DI CENTA
Il Cavazzo riparte dalle sue certezze e da una novità in panchina. Sarà Manuel Sgobino a guidare i campioni nella prossima stagione. Lui conosce gli spogliatoi di Cavazzo come le stanze di casa. Chiediamogli subito se però il ruolo di guida tecnica, dopo tanto apprendistato da secondo a Chiementin, lo spaventa.
«Più che spaventato – ammette – mi sento orgoglioso di questo incarico. Con tanta umiltà mi sento di dire di essere pronto e stimolato pur sapendo che raccolgo un’eredita importante. In questa avventura non sarò comunque solo, ma avrò come collaboratori Alberto Copetti e Alessandro Brandi, due persone di grande esperienza. Siamo al lavoro in palestra da fine febbraio e dal 9 marzo sul campo. C’è voglia di ricominciare».
Soddisfatto della rosa che ti hanno messo a disposizione?
«Assolutamente si, sono molto soddisfatto. La società ha allestito un organico di prim’ordine, innanzitutto riuscendo a confermare quasi in blocco la rosa della passata stagione e in più ha aggiunto altri giocatori per sostituire le partenze che abbiamo avuto. Questo darà al gruppo ulteriore entusiasmo. Sono arrivati Emanuele Angeli, Damiano Fedele, Jacopo Ragazzi, Michele Polonia, Gaetano Mortaruolo, Francesco Cimenti e Samuel Micelli. Non saranno più con noi, invece, Alessandro Tion, Maicol Pugnetti, Matteo Migotti, Filippo Codutti e Muhamet Ferataj».
Chiederti quali sono i vostri obiettivi fa quasi sorridere…
«In effetti è inutile nascondersi, siamo i favoriti, pur essendo consapevoli che anche le altre squadre si sono attrezzate. Abbiamo il dovere di cercare di arrivare in fondo a tutte le manifestazioni alle quali partecipiamo. Starà a noi far sì che questo accada, anche se poi, come sempre, giudice sarà il rettangolo verde».
In Coppa avete qualcosa da farvi perdonare negli ultimi anni, giusto?
«Sicuramente è una manifestazione nella quale spesso abbiamo deluso, proprio per questo diventa un obiettivo. Non dimenticando che prima abbiamo anche la Supercoppa da giocare contro una formazione blasonata come il Cedarchis, che ci metterà subito alla prova».