Patat: «Alla Val del Lago ho trovato una grande società»

di MASSIMO DI CENTA

Dopo l’avventura dello scorso anno a Verzegnis, conclusa con l’esonero dopo poche giornate, Luciano Patat riparte dalla Val del Lago. La prima domanda che gli rivolgiamo riguarda l’impatto con la sua nuova formazione.
«Ho una rosa numericamente molto ampia a disposizione – è la sua risposta -, ma ancora non ho potuto visionare tutti gli effettivi a disposizione. Ho trovato un bel gruppo, valido sotto il profilo umano oltre che dal punto di vista calcistico. Con la partecipazione di tutti potremo crescere molto».

La scelta di sbarcare alla Val del Lago da cosa è dettata?
«Il ds Luciano Cucchiaro mi ha cercato con convinzione. Mi è piaciuta molto l’intenzione di puntare sempre più sui giovani e creare le basi per qualcosa di solido e duraturo. Dopo l’annata negativa dello scorso anno a Verzegnis, poi, l’interesse di un club di Seconda mi ha fatto piacere, è un attestato di stima che ritengo molto importante. E poi, avevo preso informazioni sulla società e sull’ambiente, ricevendo feedback lusinghieri. Dai primi contatti devo dire che è proprio così, ci si sente davvero ben accolti e come a casa».

L’approccio con la dirigenza, quindi, è stato positivo?
«Sono stupito non soltanto per l’organizzazione che c’è, ma anche per l’impegno e la dedizione che tutti i dirigenti ci mettono, con in testa il presidente Anthony Franzil, ma senza nulla togliere agli altri. Si fanno in quattro per non farci mancare nulla, sono sempre presenti agli allenamenti e mi aiutano con molta pazienza nella preparazione di ciò che serve per le sedute. Anche dal punto di vista umano hanno qualità eccezionali. Si tratta senza dubbio del club più organizzato e appassionato nella quale sia mai stato. Aver puntato sul sottoscritto è una grande dimostrazione di fiducia: mi sento in debito verso la società, voglio ripagare la loro scelta e farò di tutto per farlo».

Soddisfatto della campagna acquisti?
«Il direttore sportivo si è mosso con la consueta, grande energia. Sono arrivati i difensori Rudy Balloch, già al Nimis, Sasa Dordevic, per lui un ritorno, Davit Di Bez dal Castello e David Di Bernardo, ex Gemonese. A centrocampo, oltre all’ex Cedarchis Gianluca Gnoni e all’ex Ovarese Alessio Di Bert, l’altro volto nuovo è quello di Michele Franzil, fino a dicembre in forza all’Osoppo, oltre al rientro di Fabio Baldassi. Davanti, mi ha seguito Giuseppe Caridi, con me a Verzegnis, mentre Federico Quarino, ex Arzino, ha raggiunto il fratello Ricardo. Dalla Stella Azzurra, infine, è arrivato Luca Romanin. La campagna acquisti è stata massiccia, un altro centravanti sarebbe stata la ciliegina sulla torta. Ma va bene così, ora dobbiamo soltanto trovare il giusto amalgama».

Obiettivi?
«La Seconda di quest’anno mi sembra molto competitiva. Il livello si è alzato e vedo un grande equilibrio. Come ho però detto ai ragazzi, questo non ci deve “spaventare”, ma al contrario fungere da stimolo. Ecco, mi auguro che la squadra sfrutti l’onda lunga dello strepitoso girone di ritorno dello scorso campionato e mantenga l’entusiasmo utile per spingerci lontano. Avremo rispetto per tutte le squadre, ma anche le altre dovranno fare altrettanto con noi. Le qualità le abbiamo, dovremo esserne consapevoli fino in fondo».

Quali aspettative per la Coppa Carnia?
«Non soltanto testare la condizione, ma anche andare avanti il più possibile, esprimendo un gioco convincente. È una bella competizione, giocare in infrasettimanale fa sempre un grande effetto».

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