La sala del consiglio comunale di Forni di Sotto ha ospitato un incontro tra alcuni dirigenti e giocatori dell’Audax con i vertici dell’Associazione Italiana Arbitri, sezione di Tolmezzo, nelle persone del presidente Fabrizio Marchetti e del già responsabile Nicola Forgiarini.
L’incontro è stato richiesto dalla squadra dell’Alta Val Tagliamento con la consapevolezza che solo attraverso la reciproca conoscenza, il dialogo ed il confronto, è possibile gettare le basi per prevenire situazioni e momenti di conflittualità durante e dopo le partite, dettati molto spesso da ignoranza, intesa per l’appunto come scarsa conoscenza.
Dopo una breve illustrazione del regolamento del gioco del calcio (che costituisce la base legislativa sulla quale si basa questo sport e che viene emanato dall’International Football Association Board, composto dalle quattro federazioni calcistiche britanniche e dalla FIFA, dal ché si capisce l’utilizzo nel gioco del calcio di abbondante terminologia inglese ed anche una certa “filosofia” di gioco), delle modalità della sua formazione e delle sue finalità (la principale è quella di favorire il gioco, che potrebbe apparire banale ma così non è, alla luce della quale è possibile comprendere intuitivamente molte decisioni arbitrali), i due relatori sono passati all’elencazione, descrizione ed illustrazione per mezzo di brevi filmati di falli e scorrettezze, illustrando le varie fattispecie con i differenti livelli di gravità e i provvedimenti disciplinari conseguenti. A tal proposito Forgiarini ha sottolineato l’importanza dell’atteggiamento dell’arbitro già dalle fasi iniziali della partita, che deve farsi percepire sin da subito come autorevole e supportare con gestualità, postura e atteggiamenti le decisioni che prende, dimostrando ed infondendo sicurezza. Così come è stata rimarcata più volte la necessità che il direttore di gara si trovi di volta in volta nella posizione che consenta la migliore visuale al fine di comprendere le varie dinamiche di gioco.
Si è passati poi alla disamina delle novità regolamentari introdotte dalla Circolare 1, tra l’altro già illustrate in occasione di un recente incontro avuto a Tolmezzo con tutti i responsabili delle varie società del Carnico. Non sono mancate domande e momenti di confronto con i partecipanti sulle varie tematiche affrontate.
In chiusura Marchetti ha ribadito alcuni concetti che ha già avuto modo di esprimere in altre occasioni. Innanzitutto il consiglio dato agli arbitri che se a fine gara, nei casi di tensioni, non sono certi che le loro parole possano placare gli animi ed essere positive e di aiuto, è meglio che rientrino subito negli spogliatoi e questo non per supponenza, ma per evitare di fare danni e peggiorare la situazione. E ancora la necessità di un tempo tecnico di quattro, cinque anni per formare adeguatamente un direttore di gara, senza dimenticare la difficoltà a trovare nuovi ragazzi che inizino la carriera e, soprattutto, a impedire che abbandonino durante i vari corsi o ad inizio del loro percorso. A tal proposito è stato sottolineato come i social, in questi casi, siano deleteri, dovendo questi ragazzi ma anche i loro genitori, il giorno dopo le partite, fare i conti che le persone con le quali normalmente si relazionano, condizionati da commenti negativi che queste leggono per l’appunto sui social. Si tratta di situazioni spiacevoli, ha affermato Marchetti, che provocano disagio e che spingono molti ragazzi ad interrogarsi sul loro futuro in questa attività.
L’incontro si è concluso con la presa di coscienza delle difficoltà dell’arbitrare in ragione della necessità di valutare in pochi secondi, secondo i dettami del regolamento, numerose fattispecie, difficoltà acuita in mancanza degli assistenti, e concordando da ambo le parti che gli arbitri, al pari dei giocatori, sono dei dilettanti, augurandosi che la loro qualità migliori sempre di più, in quanto un loro scarso livello rischia di compromettere e vanificare inevitabilmente tutto l’impegno che le squadre profondono con la loro preparazione.
Si è trattato in definitiva di un interessante e proficuo incontro di cultura calcistica, che l’AIA di Tolmezzo è più che disponibile a replicare presso altre società.
