REAL I.C.-CAVAZZO 0-2
GOL: pt 12′ Samuel Micelli, 43′ Valent.
REAL I.C.: Baron, Mattia Bellina, Leschiutta, Bertolini, Mori, Alessandro Bellina (1’ st Scarsini), Candoni, Nassimbeni, De Caneva, Mazzolini, Mentil (32’ st Selenati). A disposizione: Stefanutti, De Felice, Flamia, Martini, Di Monte, Nardella, Cecconi. All. Francesco Marini.
CAVAZZO: Cragnolini, Valent, Cimador, Ciriaco, Zanon, Gherbezza, Ferataj, Nassivera, Samuel Micelli, Cescutti Copetti (19’ st Cimenti). A disposizione: Bazzetto, Miolo, Lestuzzi, Urban, Delicato, Luca Micelli, Sferragatta, Bego. All. Manuel Sgobino.
Arbitro: De Reggi di Tolmezzo.
Note: ammoniti Zanon, Mazzolini, Nassivera e Scarsini. Angoli 6 a 1 per il Cavazzo. Recupero: 4’ + 6’.
di MASSIMO DI CENTA
IMPONZO Pronostico rispettato al “Pittoni”, dove il Cavazzo batte il Real e si mantiene in scia a Folgore e Campagnola, alla vigilia di una settimana molto importante per i viola che mercoledì affronteranno di nuovo il Real nei quarti di Coppa e poi domenica andranno in casa della capolista Folgore per una sfida sicuramente non decisiva ma molto importante. Intanto oggi c’era da superare questo Real incerottato e con tanti problemi e gli uomini di Sgobino hanno affrontato l’impegno con la giusta concentrazione, incanalando la partita già al termine del primo tempo, per poi disputare una ripresa in pieno controllo, innestando il pilota automatico, quasi a voler risparmiare energie proprio in considerazione dei prossimi impegni. Il Real, dal canto suo, ha disputato una partita più che onesta e alla fine è uscito battuto, ma non strabattuto, al cospetto di avversari che venivano da goleade importanti. Marini, insomma, non può rimproverare nulla ai suo ragazzi che in questo momento non possono dare di più. Anzi, nella ripresa, i biancorossi hanno anche cercato una reazione, ma non hanno trovato quel gol che avrebbe potuto accendere la scintilla. Certo vedere la squadra così in basso fa un certo effetto, ma siamo convinti che con il recupero di qualche elemento Marini ridarà ai suoi quell’identità che al momento pare sbiadita.
L’inizio è guardingo da entrambe le parti col Cavzzo che parte più deciso ma al 12’ corre un bel rischio, quando un tacco volante di De Caneva apparecchia il tiro al volo di Mentil, col pallone che supera Cragnolini ma colpisce la parte superiore della traversa. Nell’azione immediatamente successiva i viola passano: verticalizzazione centrale, palla a Copetti che porge a Micelli sul lato destro dell’area. Diagonale sul palo opposto e ottavo gol in campionato per il bomber viola. Una volta in vantaggio gli ospiti badano soprattutto ad amministrare le operazioni, anche perché il Real fa molta fatica ad organizzare una reazione convincente, Quando può, però, l’undici di Sgobino cerca la strada verso Baron, ben protetto dai compagni della difesa. Si deve quindi attendere la fine della prima frazione per il raddoppio degli ospiti: Micelli da destra spara un gran diagonale che Baron è bravo a mettere in angolo. Dalla bandierina il cross al centro è allontanato di testa, a centro area, da De Caneva, ma dai 25 metri Valent al volo indovina una parabola perfetta che va a spegnersi nei pressi del sette alla destra del portiere di casa.
Nella ripresa, come detto, il Real prova ad essere più aggressivo, ma la difesa viola non va mai in sofferenza, gestendo le situazioni con calma e sicurezza. L’unico vero rischio i viola lo corrono solo all’inizio della frazione, quando un bello spunto di Mentil (il più intraprendente dei suoi) porta il numero 11 biancorosso a percorrere una trentina di metri sulla fascia sinistra per arrivare quasi sul fondo da dove comunque calcia in porta trovando la deviazione di Cragnolini. Nei minuti che seguono tanta volontà ma poca concretezza per la squadra di Marini che a sua volta corre pochi rischi, eccezion fatta per una iniziativa di Cimenti che dopo essersi liberato del proprio marcatore va alla conclusione brillantemente ribattuta da Baron. È l’ultima emozione del match, prima del triplice fischio di De Reggi, contestato dal Real per alcune decisioni.
(foto di Alberto Cella)