FOLGORE-CAVAZZO 1-2
GOL: pt 39’ Zammarchi; st 30’ Ciriaco, 37’ Bego.
FOLGORE: Biasinutto, Dinota, Santellani, De Toni, Cisotti, Morassi (37’ Puppis), Colosetti, Mario Nassivera, Falcon (2’ st Nicolas Cimenti), Gregorutti, Zammarchi (19’ st Cristofoli). A disposizione: Polonia, Zanier, Rida, Ceconi, Gardelli, Nicola Marsilio. All. Adriano Ortobelli.
CAVAZZO: Angeli, Valent, Cimador, Ciriaco, Zanon, Gallizia (9’st Gherbezza), Ferataj, Marco Nassivera (19’ st Luca Micelli), Samuel Micelli, Cescutti, Francesco Cimenti (9’ st Bego). A disposizione: Cragnolini, Miolo, Urban, Muser, Delicato, Copetti. All. Manuel Sgobino.
Arbitro: Slavich di Trieste.
Note: ammoniti Gallizia, Zammarchi, Falcon, Cescutti, Marco Nassivera, Cisotti, Gregorutti e l’allenatore della Folgore Ortobelli. Angoli 5 a 1 per il Cavazzo. Recupero: 3’ + 5’.
di MASSIMO DI CENTA
VILLA SANTINA Di fonte a tanta gente che ha riempito lo “Sbordone” il Cavazzo fa il colpo in casa della Folgore e ora allunga minacciosa la sua ombra sul vertice della classifica, agganciando il Campagnola al secondo posto e portandosi a due sole lunghezza dai campioni. Eppure, per 36 minuti (quelli che vanno dal gol di Zammarchi al pareggio di Ciriaco) i viola era scivolati a meno otto, prima di piazzare l’uno due che li riporta in piena corsa per il titolo.
La Folgore (che ha dovuto rispolverare Andrea Morassi in difesa stante le molte assenze) aveva tenuto sostanzialmente bene il campo e non può rimproverarsi davvero nulla. Gli ospiti hanno iniziato bene e per i primi 20’ hanno mantenuto un possesso palla costante che però, stringi stringi, ha prodotto una sola vera occasione, quando Samuel Micelli, ha calciato a lato da posizione favorevolissima. Possesso palla prolungato si diceva, ma gioco sviluppato costantemente per vie centrali, ignorando completamente le corsie laterali e così per i padroni di casa non è stato difficile, a difesa schierata, controbattere le iniziative monocordi degli avversari. Poi, col passare del tempo l’undici di Ortobelli è riuscito a riequilibrare le forze in campo e pur senza creare occasioni importanti ha tenuto il Cavazzo più distante dalla propria area, trovanado addirittura il vantaggio pochi minuti prima della pausa: Mario Nassivera (il migliore dei suoi) ha calciato una punizione dalla propria trquarti, Gregorutti ha spizzato di testa, con Zanon che sembrava in vantaggio su Zammarchi. Il centrale difensivo viola ha rallentato la corsa, attenendo forse l’uscita di Angeli che invece ha avuto un esitazione fatale e così “Teo” si è infilato tra die due spedendo in porta di esterno destro da posizione defilata, siglando il suo settimo gol in campionato. La pausa, negli spogliatoi degli ospiti, non deve essere stata molto tranquilla, con Sgobino che ha urlato non poco nei confronti dei propri giocatori.
Nella ripresa, dopo 2’ lunga fuga di Gregorutti sulla sinistra palla sul versante opposto dell’area dove Santellani apparecchia la conclusione di Falcon, sul quale va a contrasto Zanon. I giocatori della Folgore reclamano il rigore, ma a fine gara sarà proprio lo stesso Falcon a dire che non era assolutamente calcio di rigore. Passato questo pericolo il Cavazzo prova a riprendere in mano le chiavi del match. Non ci sono occasioni clamorose ma la pressione dei viola resta costante e alla mezzora arriva il pareggio: punizione dalla spigolo di destra dell’area di rigore della Folgore, con Ciriaco che va alla battuta e mette nel mezzo, dove saltano in molti confondendo Biasinutto, il quale vede sfilare il pallone che lemme lemme si infila accanto al suo palo di destra. Il pari potrebbe anche essere ben accettato dai padroni di casa ma non dagli ospiti che provano a spingere e al 37’ vanno in vantaggio: Gherbezza tocca lateralmente per Valent, sul suo cross si avventa Bego che in torsione di testa spedisce ancora una volta nell’angolo alla destra di Biasinutto, al quale anche stavolta può essere rimproverato un peccato di reattività. Proteste della Folgore per le mani di Bego sulla schiena di Mario Nassivera, un tocco che il direttore di gara ha evidentemente considerato di scarsa entità. Nei minuti che restano non succede più niente tranne una protesta dei locali per un retropassaggio di Zanon che dalla tribuna è parso volontario.
(foto di Alberto Cella)