di MASSIMO DI CENTA
Le nostre valutazioni sulle squadre della Prima Categoria al termine del girone di andata.
FOLGORE – voto 8,5 – La squadra di Invillino conclude al comando la prima parte di campionato, mentre in Coppa sarà chiamata all’impresa nella semifinale di ritorno in programma il 30 luglio, quando dovrà rimontare in casa il 2 a 0 rimediato ad Arta col Cedarchis. Una prima parte assolutamente positiva, anche in considerazione di due infortuni gravi che hanno privato la squadra di Alex Ortobelli e Luca Marsilio, elementi indispensabili nel gioco di Adriano Ortobelli. Il tecnico è costretto a far giocare sempre gli stessi, non avendo a disposizione la profondità di rosa che possono vantare gli avversari più accreditati (tipo Cavazzo e Cedarchis, ad esempio) e questo alla lunga potrebbe diventare un fattore.
CAVAZZO – voto 8 – I viola pagano con tre punti di disavanzo dal vertice un inizio disastroso di campionato (un punto in due partite), dal quale sono riemersi dopo una serie impressionante di vittorie che li ha riportati in piena corsa. Rispetto alla Folgore, come si diceva, il Cavazzo ha più elementi da far ruotare e quindi un eventuale calo di forma di qualche giocatore potrà essere affrontato con meno apprensione. Anche Sgobino lamenta defezioni importanti, come Di Biase, infortunato, a centro campo, e Miolo, assente per motivi di lavoro in difesa, mentre si avvicina il rientro di Brovedan, ritenuto elemento fondamentale dal tecnico. La finale di Coppa conquistata dopo il 2 a 0 al Campagnola nella partita di ritorno è un altro punto a favore dei viola, che non vincono la manifestazione dal 2019.
CEDARCHIS – voto 7 – Cosa dire di questa squadra? Aveva iniziato la stagione alla grandissima: gioco, gol e risultati, poi la vicenda Radina è andata in qualche modo a incrinare qualcosa. Sia chiaro che Gobbi non ha tante colpe nella sua breve gestione, capitata, tra l’altro, in un periodo in cui i giallorossi hanno dovuto affrontare in sequenza Cavazzo, Folgore e Campagnola. L’avvento di Luciano Candoni in panchina ha restituito normalità e spirito di appartenenza, ad un complesso composto da giovani di grande qualità e meno giovani molto affidabili. La finale di Coppa è lì a un passo e raggiungerla alzerebbe sensibilmente la valutazione.
CAMPAGNOLA – voto 6,5 – Un inizio di stagione molto promettente, poi un calo abbastanza vistoso, determinato anche da qualche infortunio che non ha consentito a Marangoni la turnazione necessaria a rinfrescare di volta in volta gli undici da mandare in campo. E la cosa ha pesato, soprattutto in considerazione dell’età media della squadra. Purtroppo per il “Campa” molti di questi infortuni sono capitati nella frase cruciale della stagione quando ci sono stati scontri diretti e le due semifinali di Coppa. Un peccato, perché i gemonesi, a ranghi completi, avevano destato un’immagine di compattezza e solidità.
MOBILIERI – voto 6 – La bassa età media della squadra porta con sé problemi di continuità e inevitabile imprevedibilità. Resta il fatto che è stato fallito quasi subito il vero obiettivo dichiarato, la Coppa, e che in campionato sono state più le delusioni che le soddisfazioni. Peirano aveva chiesto una prima punta che non è arrivata e questo ha complicato non poco i piani del tecnico. Gli infortuni di Gabriel Del Negro e Nodale (gli elementi più dotati della rosa) hanno fatto il resto. La società non deroga dalla sua politica del “made in Sutrio” e la cosa è assolutamente apprezzabile, solo che i giovani devono dimostrare in tempi brevi di essere certezze e non più prospetti.
PONTEBBANA – voto 6,5 – Fino a una decina di giorni fa, a stento avrebbe raggiunto la sufficienza, ma la vittoria a Cavazzo e il pareggio con la Folgore sono risultati importanti. Perso Torres nel settore avanzato (il giocatore è rientrato in Argentina per motivi personali), Menis ha fatto di necessità virtù, ottimizzando la fase difensiva per scatenare Matiz, Eddaoui e l’ultimo arrivato Dubec in contropiede. Pare una formazione destinata a crescere quella biancazzurra, perché ha solidità, compattezza e presenza tattica.
VILLA – voto 6,5 – Una prima fase di stagione molto incoraggiante, nonostante i problemi in fase offensiva, acuiti dall’indisponibilità di Miano, che una volta rientrato ha fatto capire quanto ci sia bisogno di lui là davanti. Squadra che difficilmente va in sofferenza, per l’equilibrio che ha saputo imprimerle De Franceschi. Magari non sarà bellissima, a tratti, ma anche il pragmatismo è una dote e il Villa ne ha molto a disposizione.
LAUCO – voto 6,5 – Delle tre neo promosse è quella che raccoglie più punti alla fine dell’andata e questo vale qualcosa di più della sufficienza. L’infortunio di Manuel Costa pesa, è chiaro, ma l’estro di Gabriele Guariniello, gli acuti di Maldera e qualche gol assicurato dai centrocampisti hanno fatto sentire meno la mancanza del bomber. Spiluttini, insomma, sta facendo un bel lavoro nella massima serie, con una squadra che se la gioca sempre.
ILLEGIANA – voto 6 – Se il campionato fosse finito domenica scorsa i neroverdi sarebbero salvi e questo basta per raggiungere la sufficienza. Giacomino Radina dovrà lavorare soprattutto sulla fase difensiva, visto che davanti l’attacco il suo lo fa. Negli scontri diretti con le pericolanti ha battuto Ovarese e Real, pareggiato con il Lauco e perso con la Viola: rendimento dignitoso, in considerazione del fatto che i punti conquistati in questi incroci valgono molto.
REAL I.C. – voto 5 – È la maggiore sorpresa, in negativo, della stagione: vedere i biancorossi in zona salvezza fa davvero effetto se si pensa alle ultime stagioni. D’accordo, le vicende delle squalifiche hanno contribuito sicuramente a destabilizzare l’ambiente, ma non giustificano un rendimento così modesto, soprattutto perché dei biancorossi, con Marini alla guida, aveva sempre colpito l’identità tattica e la capacità di saper sfruttare il massimo dalle individualità. Lo stesso Marini dice che non riesce a spiegarsi il perché di questa stagione di sofferenza. La squadra c’è, comunque, e quando riuscirà a calarsi nella mentalità di chi lotta per non retrocedere ne verrà fuori.
VIOLA – voto 5 – Salvezza era l’obiettivo dichiarato dall’ambiente, conscio, evidentemente, delle difficoltà cui la squadra sarebbe andata incontro, sia per la giovane età di molti dei suoi interpreti, si per il fatto che molti giocatori erano all’esordio nella Prima Categoria. Il tempo per salvarsi c’è ancora, ma Dionisio deve pretendere dai suoi una maggiore intraprendenza e meno titubanze.
OVARESE – voto 5 – A inizio stagione Max Brovedani non si era nascosto le difficoltà che lo attendevano. Organico numericamente scarno, con la situazione che è peggiorata causa qualche infortunio. Alcune partite perse nel finale (emblematica quella con la Folgore) stanno a dimostrare che la buona sorte non è ancora passata quest’anno in Val di Gorto. Brovedani a un certo punto si è tirato da parte, per suscitare una reazione nei giocatori. Al suo sostituto Denis Fadi il compito di rincuorare la truppa e trasmettere lo stesso entusiasmo col quale lui ha intrapreso il dopo Brovedani.