Intitolato a Italo Del Torre il rinnovato campo sportivo di Cave del Predil

Quella odierna è stata una giornata speciale per il calcio tarvisiano, perché con una cerimonia tenutasi intorno all’ora di pranzo il rinnovato campo sportivo di Cave del Predil è stato intitolato a Italo Del Torre, padre dell’allenatore della prima squada dell’ASD Tarvisio Stefano, “esempio di altruismo per l’impegno profuso a favore dell’educazione morale dei giovani atleti e a favore della comunità di Cave del Predil”, come si legge nella targa scoperta oggi. Presenti alla cerimonia il sindaco Renzo Zanette, accompagnato dagli assessori Mauro Zamolo e Mauro Müller, il vicepresidente del Consiglio Regionale Stefano Mazzolini, il consigliere regionale LND FIGC Franco Sulli, il delegato LND di Tolmezzo Maurizio Plazzotta, la dirigenza dell’ASD Tarvisio guidata dal presidente Fabrizio Michelotti, la famiglia Del Torre, don Gabriel e una rappresentanza dei minatori.

II “Del Torre” di Cave ospiterà in futuro allenamenti e partite del settore giovanile del Tarvisio, ma sarà a disposizione anche della prima squadra (l’esempio già oggi con la partita di campionato, avversaria la Velox), dando così un po’ di respiro al “Polisportivo Siega” del capoluogo, i cui tanto attesi lavori dovrebbero partire a breve. Il sindaco Zanette, infatti, ha comunicato che tutta l’attività del Tarvisio verrà spostata da settembre a Cave, che diventerà la casa unica della società calcistica anche nella prima parte della prossima stagione.

Proponiamo le parole dello stesso Zanette durante la cerimonia.
Figlio di minatore, Italo Del Torre intraprende la stessa professione, assieme al fratello Mario, non appena giunge all’età consentita per il lavori nel sottosuolo, nella miniera di Raibl, mettendo subito in luce le sue qualità tecniche e di grande laboriosità.

Dopo la seconda guerra mondiale, gli aiuti per la ricostruzione post bellica fornirono alla miniera di Raibl materiali all’avanguardia per lo sfruttamento delle miniere. A Cave arrivarono macchinari di ogni specie. Tra i macchinari forniti, vi furono gli Scraper: erano dei piccoli argani che trascinavano una benna raschiante in andata e ritorno, trascinando il materiale all’interno del fornello; operazione che prima dell’evento dello Scraper veniva effettuato a mano con il famigerato attrezzo chiamato vaiolo. Lo Scraper era una macchina semplice come concezione, però di grande utilità nelle ristrette condizioni dei Cantieri minerari.

Italo fu tra i primi addetti a questa novità, ma fu anche uno tra i primi che ne carpì i segreti e i trucchi per produrre e sfruttare al meglio le possibilità tecniche della macchina, tanto da divenire in breve tempo un minatore istruttore ed acquisire il soprannome di Scraper. La sua carriera poi è continuata fino ad essere nominato capocantiere, una mansione di grande responsabilità e levatura tecnica.

Nonostante il grande impegno professionale nella miniera, è stato sempre presente nelte attività sportive paesane sia come atleta che come attivista, coadiuvando le associazioni sportive che operavano nel paese. La sua grande passione però era il calcio. Il calcio lui lo aveva nel cuore, il cuore che non aveva la forma del cuore ma la forma di pallone. Ottimo terzino, con qualità di posizione ed intelligenza preventiva sugli attaccanti. Sempre un baluardo nella difesa della sua squadra. Come uno Scraper, era capace di spazzare l’area di gioco dagli attacchi delle squadre avversarie.

Rinaldo Della Mea, centro mediano, colonna della difesa della squadra paesana, lo ricorda come ottimo terzino ed ancor meglio come compagno di squadra con doti umane e con una moralità unica. Come allenatore, lo ricorda simile a un padre che sapeva guidare gli atleti nel gioco del calcio, ma anche indirizzarli nell’impegno della vita.

Italo al termine dell’attività agonistica vera e propria ha intrapreso l’attività di allenatore ed ha dispensato le sue capacità tecniche, umane e sociali sia nell’istruzionale dei giovani ed anche nella conduzione delle squadre superiori.

Sportivo, lavoratore, uomo integerrimo, ha dato alla comunità cavese un esempio di altruismo soprattutto nell’educazione morale degli atleti, mettendo come priorità la formazione del uomo, con i suoi valori umani, e in conseguenza la formazione dell’atleta.

Tutti gli sportivi cavesi e del Tarvisiano lo avranno sempre nel cuore, resterà sempre con noi come esempio di marito, padre, minatore, terzino, allenatore ed amico di tutti, un fulgido esempio di uomo che sapeva guidare ragazzi ed atleti per una vita altruista e laboriosa.

Grazie Italo, tutti noi che ti abbiamo conosciuto, siamo felici ed orgogliosi che questo impianto sportivo venga intitolato a tuo nome. Sarà uno sprone ai giovani sportivi che nel seguire il tuo esempio potranno diventare degli uomini migliori affrontando la vita e lo sport per costituire una società sana, onesta e giusta”.

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