di MASSIMO DI CENTA
Con l’ultima domenica di luglio, si è concluso il girone di andata anche della Terza Categoria: ecco il nostro sguardo d’insieme alla protagoniste.
VAL DEL LAGO – voto 9 – Termina l’andata imbattuta e con la difesa meno perforata del proprio girone, segno evidente che il tecnico Luciano Patat si basa principalmente sul “primo non prenderle”. Quando poi dal centrocampo in su hai gente come Christian e Ivano Picco, Di Gianantonio e Basaldella, tanti problemi nemmeno esistono. I meriti di Patat vanno ricercati nell’aver dato un’anima tattica a questa squadra, facendola diventare un’orchestra con tanti bravi solisti.
RAVASCLETTO – voto 8,5 – Dopo una partenza in sordina i biancoverdi sono cresciuti, trovando i gol di Vidali e Di Centa, la sorpresa Candido, le geometrie di Michele Straulino e una solidità difensiva che in Val Calda mancava da molti anni. Cocchetto è stato bravo a mettere a posto alcune cose sul piano tattico, ma soprattutto a saper sfruttare le doti di ogni singolo giocatore. Il buon comportamento in Coppa Carnia e il raggiungimento della semifinale in quella di Categoria sono altri indizi per catalogare più che positiva fin qui la stagione.
IL CASTELLO – voto 8 – In tempi non sospetti, nelle prime giornate, quando i rosanero arrancavano, abbiamo sempre detto che era solo questione di tempo e così è stato. Affidarsi ad un allenatore come Gianluca Mascia è come investire su un titolo a rendimento sicuro. Il tecnico tarvisiano è uno attento ai minimi dettagli, non solo quelli tattici: atteggiamento, comportamento e serietà sono le cose che pretende prima di tutto dai suoi giocatori. Poi vengono le questioni di campo e lì non è l’ultimo arrivato, anzi… Ambiente serio e società organizzata fanno il resto. La semifinale di Coppa di Categoria contro l’Audax sembra alla portata dei gemonesi, che hanno voglia di rivincere il trofeo (lo scorso anno, ricordiamo, vinsero quello per la Seconda Categoria).
COMEGLIANS – voto 5 – Dopo il campionato scorso ci si aspettava un po’ di più dai biancorossi, che invece dopo un inizio incoraggiante hanno accusato alcune battute a vuoto. Qualche infortunio di troppo ha influito, indubbiamente, così come il rendimento di alcuni giocatori rispetto alla scorsa stagione. Silvano Agostinis saprà comunque come motivare i suoi, spronandoli col fatto che manca un girone intero e bisogna essere pronti se una delle tre là davanti mostrerà segni di cedimento.
VERZEGNIS – voto 5 – L’inizio aveva illuso, poi pian piano la squadra è andata incontro ad una fase involutiva sulla quale ha pesato la grande difficoltà a trovare la via della porta. Solo Edera e Trasaghis, nel girone, hanno fatto peggio. In relazone al momento difficile, la società e il tecnico Rodrigues Filho hanno deciso per una separazione consensuale. Toccherà ad Alessandro De Cillia, coadiuvato da Nicola Boria, riaccendere la scintilla per inseguire il treno promozione prima che sia troppo lontano.
BORDANO – voto 5 – Ci si aspettava un po’ di più dalla squadra del presidente Niccolini. Alcuni dei nuovi sembravano in grado di garantire il salto di qualità e invece a conti fatti il solo Gaiarin ha portato qualcosa, salvo poi pagare il momento no di tutta la squadra. Le dimissioni di Aurelio Picco non hanno aiutato e per il nuovo allenatore Dzananovic c’è ancora bisogno di un po’ di tempo per conoscere a fondo l’ambiente e saper sfruttare secondo le caratteristiche la rosa a disposizione.
AUDAX – voto 6 – Dal diciottenne Davide Nassivera al “vecchio” Lorenzo Sala: nel mezzo una sfilza di tanti giovani con tanta voglia di lavorare. La squadra sta facendo esattamente la stagione che a Forni di Sotto si attendevano. Se a Giuliano De Conti sarà dato tempo per lavorare senza assilli, nei prossimi anni l’Audax tornerà protagonista. Raggiungere la semifinale della Coppa di Categoria è un buonissimo risultato e nella partita secca contro Il Castello, la pressione sarà tutta sulla spalle dei gemonesi, che hanno il peso del pronostico. Due parole su Lorenzo Sala, però, vanno spese: immenso. Per la voglia che ha ancora di mettersi a disposizione, per quello che ha dato e sta dando a questa società e soprattutto per il rispetto che riesce ad ottenere da ragazzi molto più giovani di lui.
TIMAUCLEULIS – voto 6 – Anche a Timau la stagione è in linea con quelle che erano le aspettative iniziali. Si poteva avere qualche punto in più, è vero, ma la situazione non sarebbe cambiata. Brollo sta facendo di necessità virtù: ha accettato di guidare ancora la squadra senza pretese. Del resto la marginalità del territorio, così come in altre piazze, penalizza non poco i desideri della società di portare qualcuno sotto la Crete. Piccole soddisfazioni, il fatto di aver fermato sul pareggio le prime due della classe.
PALUZZA – voto 6 – La maturazione dei giovani pretende i suoi tempi e a Paluzza non si fanno drammi per queste stagioni un pochino anonime. Qualcuno bravino c’è, in effetti, anche se l’infortunio di Cristiano Puntel priva i nerazzurri dell’attaccante in rosa con più qualità. Il cambio in panchina di sicuro non ha aiutato il processo di crescita della squadra e ora toccherà a Patrick Intilia cercare di migliorare il livello tecnico attuale.
TRASAGHIS – voto 6 – I profondi rinnovamenti sul piano societario e tecnico hanno bisogno di rodaggio e per questo forse la dirigenza si è affidata a Francesco Nodale, uno al quale piace lavorare in prospettiva. La semifinale di Coppa di Categoria prevista i primi di agosto contro il Ravascletto è già un risultato lusinghiero e se dovesse arrivare la finale rappresenterebbe un ulteriore step per il sodalizio biancoverde.
FUSCA – voto 5,5 – Mezzo voto in meno rispetto ad altre squadre con la classifica simile perché riteniamo gli arancioni una squadra attrezzata. Così come lo scorso anno, una partenza sciagurata ha frenato subito quelle che potevano essere ambizioni più importanti. La squadra si è sempre espressa su buoni livelli di gioco e la prova si è avuta nelle ultime due domeniche, con un Fusca brillante che ha fermato sul pari il Ravascletto e addirittura battuto il Castello a Gemona, senza contare il fatto che la Val del Lago solo nel finale era riuscita a spuntarla.
SAN PIETRO – voto 6 – Anche qui si lavora con i giovani, anche per dare un senso a tutto il lavoro che al società sta facendo da alcune stagioni a livello di settore giovanile. Nicola Pontil, del resto, a inizio stagione aveva detto che l’obiettivo era far crescere i ragazzi. Per i risultati insomma esiste un progetto a medio termine e su quello si sta lavorando.
LA DELIZIA – voto 6 – Il nuovo assetto societario si è scontrato con la realtà, anche se questa cosa a Priuso la sapevano. Mauro Steffan si è messo in gioco totalmente per la causa biancazzurra e magari col tempo potrà cogliere i frutti di un lavoro appena iniziato. Igor Coradazzi, subentrato in corsa all’omonimo Tiziano, intanto ha portato entusiasmo, vedremo se nel ritorno proseguirà un trend che nelle ultime due giornate è positivo.
EDERA – senza voto – Così come abbiamo fatto per il Tarvisio in Seconda Categoria, anche per l’Edera preferiamo non dare una valutazione. Una forma di rispetto per la società e i giocatori che nonostante passivi pesantissimi continuano la loro avventura in biancoverde. Dopo la parentesi Micera tocca a Carlo Sanna mantenere alto il livello di coinvolgimento. Piccolo rilievo statistico, che potrà far sorridere ma che merita di essere sottolineato: la squadra, a metà campionato, ha ottenuto quel punto che lo scorso anno rappresentò il bilancio finale.
(nella foto la Val del Lago)