Il Carnico è in lutto per la scomparsa di Marino Corti

di MASSIMO DI CENTA

La Carnia sportiva, e non solo, perde una delle sue figure più rappresentative: nella serata di lunedì 11, dopo una breve malattia, è scomparso all’età di 70 anni Marino Corti.
Personaggio versatile e impegnato sia nell’ambito sociale che sportivo, ha sempre ricoperto ogni impegno con la classe, lo stile, il garbo e le giuste competenze, senza mai prendere la scena ma lavorando in silenzio, con l’umiltà che contraddistingue le persone intelligenti che non smettono mai di provare a migliorarsi.
In pensione da tre anni, dopo una carriera di infermiere professionale in sala operatoria, Corti come si diceva ha avuto un percorso importante e gratificante nel sociale, sfruttando doti innate di aggregazione e condivisione e un notevole livello culturale. Lo ricordiamo assessore alla cultura nell’ambito della Comunità di Montagna della Carnia e impegnato anche nel Museo Gortani di Tolmezzo, occupandosi pure dell’aspetto informatico. Da sottolineare anche la sua figura di fiduciario della condotta Slow Food della Carnia e del Tarvisiano, compito assolto tenendo conto del legame tra gastronomia e cultura del territorio.

Marino Corti negli anni ’70 quando giocava nella Folgore

Ricchissimo il curriculum sportivo: lo ricordiamo calciatore nelle giovanili dell’Esperia Udine, quindi Gemonese, prima di arrivare nel Carnico vestendo le maglie di Folgore e Verzegnis (la squadra del suo paese), con cui vince lo scudetto nel 1983. Smessa l’attività di calciatore, inizia la lunga avventura nel ruolo di allenatore: cinque stagioni con il Verzegnis, tre con Edera e Cavazzo (con la conquista dello scudetto nel 2012), due con il Real Ic e poi ben sette annate con l’Arta.
Al termine della stagione sportiva 2017, viene nominato delegato della Delegazione LND di Tolmezzo, vivendo l’impegno prima dal punto di vista sociale che prettamente sportivo. Forse per questo non gli è mai andato giù il termine “delegato”, che vedeva troppo riduttivo rispetto alla portata di quella che lui intendeva vivere come una specie di missione. Amava ripetere che, per lui, l’uomo viene sempre prima del calciatore e che il Carnico andava comunque vissuto come espressione del territorio. Forse il suo mandato durò poco anche per questo, per una diversa interpretazione delle specificità di un campionato come il nostro, rispetto ai vertici regionali. Se ne andò senza polemiche, orgoglioso di essere stato il primo “delegato” (perdonaci, Marino…) con un passato da calciatore e poi da allenatore in un calcio, appunto, che lui aveva vissuto dal di dentro.
Sono stati in tanti, nelle scorse ore, ad avvisare chi scrive della sua scomparsa, quasi a volerne sollecitare un ricordo. Con Corti se ne va davvero un pezzo di storia importante del movimento, un signore con la “esse” maiuscola che ha saputo portare, in tutte le sue molteplici attività, il buon senso e la cultura di vivere.
Alla moglie Serena e alle figlie Isabella e Annalisa l’abbraccio sincero di tutta la redazione sportiva di Radio Studio Nord e Carnico.it.

I funerali saranno celebrati giovedì 14 agosto alle 17 nella pieve di San Martino a Villa di Verzegnis, dove mercoledì 13 alle 19 verrà recitato il Santo Rosario.

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