di MASSIMO DI CENTA
Bella di notte è la Velox che batte il Sappada e approfittando del tonfo del Cercivento a Resia vola in Prima Categoria: era una promozione annunciata quella della Velox, anche se nel calcio non sempre uno più uno fa due, ma la formazione gialloblu partiva con i favori del pronostico e aver mantenuto le aspettative è una nota di ulteriore merito, perché non è semplice sopportare la pressione dopo due campionati andati a finire in maniera sfortunata per i paularesi. Nel 2023 una retrocessione arrivata negli ultimi secondi di campionato e lo scorso anno una promozione sfumata nello spareggio di Arta con il Lauco.
Ecco, noi crediamo che Francesco Moser sia partito proprio da questi due episodi per costruire una squadra consapevole della sua forza e pronta a dimenticare due giornate infauste. Ma dietro questo aspetto c’è anche un discorso tattico, campo nel quale il tecnico paluzzano è secondo a pochi. La Velox, come tutte le sue squadre, gioca a memoria, indipendentemente dalla qualità degli interpreti, una qualità che quest’anno a Paularo è davvero di prima scelta. Brava la società: il presidente Fabio Revelant si è circondato di collaboratori validi e appossionati, con i quali ha condiviso l’idea di mantenere il gruppo di ragazzi del paese, innestando elementi di comprovata esperienza e indiscutibile bravura. Gli arrivi di Zanin, Saccomano e Mereu hanno alzato il livello anche per la capacità del gruppo di seguirli e apprendere.Unica delusione la sconfitta ai rigori col Cercivento nella Coppa di categoria: coppa e promozione avrebbero reso l’annata memorabile.
Una squadra costruita con giudizio e acume, dove, come detto, il “made in Val d’Incarojo” è stato il primo e più importante tassello. Alessio Dereani, tra i pali, può essere considerato uno dei top della categoria e soprattutto in grado di garantire continuità nel ruolo (ha compiuto 26 anni a maggio). Sulle corsie esterne, forza d’urto, spinta e chiusure sono state garantire da Alex Del Negro e Steve Di Gleria; al centro della difesa Saccomano (giocatore di altra categoria), Stefano Dereani e Matiz hanno sempre offerto affidabilità e soluzioni. A proposito di Stefano Dereani, occorre sottolineare la sua grande disponibilità nel cambiare ruolo da centrocampista a centrale difensivo, appunto. Moser ci ha lavorato e i risultati sono stati davvero straordinari, grazie anche alla disponibilità del giocatore che ha portato nella nuova posizione intelligenza e qualità indiscutibile. Da non dimenticare poi, nel pacchetto arretrato le prestazioni di Jacopo Rosean, che nel girone di andata ha garantito un buon rendimento e tanta affidabilità
Nel reparto centrale, Davide Del Negro e Riccardo Zozzoli hanno rappresentato lo spirito indomito che da sempre anima chi indossa la maglia della Velox, ma a questo hanno saputo aggiungere qualità tattiche raffinate dal lavoro di Moser. Spazio anche a due “vecchietti” terribili come Emanuele Ferigo (uno sempre pronto all’uso) e Mereu, che in gialloblu ha vissuto una seconda giovinezza, scoprendosi anche insospettabile goleador. E poi lui, Alessio Brovedan: uno lo vede, con quel fisico che sembra debba ancora maturare e rimane perplesso. E invece da quel corpo che sicuramente non è da granatiere i muscoli riescono ad esprimere una forza e una potenza devastanti. Giocatore totale, a nostro avviso il migliore in assoluto di tutta la Seconda Categoria. Vedendolo giocare sembra di vedere il primo Tardelli, paragone scomodo, esagerato, naturalmente, ma efficace per descriverne la forza. Dopo “Totti”, “Baggio” e “Mexes”, insomma, a Paularo un Tardelli mancava…
Il reparto avanzato ha potuto giovarsi della grande stagione di Josef Dereani, delle certezze che sa offrire Maggio e di Zanin. Ecco, Zanin: definirlo punta è addirittura riduttivo, perché lui è un vero e proprio regista offensivo, uno di quelli che segna, fa segnare, gioca per per la squadra e trascina. Leader, in poche parole, ma uno dei quei leader che il rispetto se lo guadagnano sul campo. Arrivato dai campionati regionali, non lo abbiamo mai visto rivolgere un gesto di insofferenza verso compagni di squadra meno dotati di lui. E proprio da qui nasce il suo essere leader!
Accanto a questi, tutti quelli che hanno visto tanta panchina e poco campo, ma hanno saputo accettare il ruolo, rispettando gerarchie e regole del gruppo e proprio per questo importanti.
Le ultime parole per Francesco Moser: noi crediamo che il buon “Tele” sia in assoluto uno dei migliori tecnici dell’intero campionato. Soluzioni tattiche, intuizioni, gestione del gruppo, filosofia del lavoro e molta attenzione ai dettagli per migliorare le individualità. Conoscendolo sicuramente si sminuirà, ma provate a parlare di lui nell’ambiente del Carnico…