di MASSIMO DI CENTA
Colpo di scena a Sutrio: a tre giornate dalla fine del campionato, l’allenatore Giancarlo Peirano ha deciso di lasciare la panchina gialloblu, con la squadra che, dopo la vittoria di domenica a Lauco, è virtualmente salva (per la matematica basta un punto). Oggi, quindi, non guiderà la squadra nella partita con la Pontebbana.
Al tecnico abbiamo chiesto il perché di questa decisione, soprattutto perché ormai la stagione volge al termine. «In realtà – risponde Peirano – ho solo anticipato di qualche giorno, perché comunque avrei rassegnato le mie dimissioni dopo l’ultima giornata».
Ma perché allora questa uscita di scena così improvvisa?
«Per non guastare i rapporti con un ambiente che mi ha accolto benissimo, nonostante ci fossero divergenze di opinioni, nel senso che loro vogliono portare avanti il discorso del settore giovanile che potrà portare anche buoni risultati. Ma per essere competitivi e provare a vincere c’è bisogno anche di qualche innesto, da fuori, giocatori pronti che aiutino i ragazzi che ci sono nel loro percorso di crescita».
Ma questo che c’entra col fatto di mollare a 270’ dalla fine?
«Con la squadra già salva io avrei comunque schierato quella che ritengo la formazione migliore, mentre la società avrebbe gradito l’impiego dei tanti giovani in orbita prima squadra. Ne
sarebbe scaturita una discussione che avrebbe guastato del tutto i rapporti e io invece voglio andar via senza polemiche».
Il che significa che non sei stato male a Sutrio?
«Mi sono trovato benissimo, sia con la società che con l’ambiente in generale. Ci sono stati confronti e discussioni, come è normale che sia, ma posso dire che sia i dirigenti che il sottoscritto hanno sempre badato per primo agli interessi della squadra. Voglio ringraziare, e lo faccio davvero di cuore, Diego Mattia (che mi ha portato qui due anni fa), il presidente Di Lena ed i miei collaboratori Dell’Oste e Guglielmaci, oltre naturalmente i ragazzi. Auguro con tutta sincerità ai Mobilieri di vincere al più presto onorando la filosofia che hanno intrapreso».
Cosa prevede il futuro di Peirano?
«Valuterò le offerte che qualcuno mi ha già fatto, ma una cosa è certa: non mi interessa la categoria, voglio un progetto che possa portare alla costruzione di un gruppo vincente a medio termine, anche partendo dalla Terza, un mix, per esempio, tra i giovani del luogo e giocatori già pronti».