Solo in 16 al torneo benefico di Cavazzo. Nodale: «Vergogna». Dzananovic: «Deluso»

In merito alla manifestazione “La partita del dono”, disputata ieri a Cavazzo a sostegno dell’associazione “GNB1 Advocacy Group”, riceviamo e pubblichiamo quanto pervenutoci da Cristian “Dudu” Nodale (nome noto nell’ambiente del Carnico, nell’ultima stagione portiere al Campagnola) e Almir Dzananovic (attuale allenatore del Bordano).

Oggi per me è  stato un onore e un privilegio rappresentare la mia squadra alla “Partita del Dono”, una giornata organizzata a Cavazzo, nei minimi particolari, dai volontari di AFDS, ADMO e ADO.
In mattinata si doveva giocare un triangolare con le magliette delle varie associazioni: ogni società del Carnico aveva il compito di mandare due giocatori. Trentotto squadre, si sta poco a fare i conti. Doveva essere un occasione per dire a papà Paolo e a mamma Sabrina “Il Carnico c’è, non siete soli”. Doveva essere un abbraccio collettivo al piccolo Lorenzo. Doveva, ma non è stato così…
Alla fine abbiamo giocato una partita in 8 contro 8 e, escludendo i 4 giocatori non tesserati con squadre del Campionato Carnico, eravamo in 12. Dai possibili 76 a 12. Ripeto: 12 persone. Non penso serva aggiungere altro, se non che tutti ci si debba fare un esame di coscienza. E provare un po’ di vergogna.
CRISTIAN NODALE

Da anni sono Carnico e ne ho una bellissima considerazione. O almeno fino a sabato 8 novembre, quando sono stato invitato a partecipare ad un torneo di beneficenza a Cavazzo per una giustissima causa e l’ho fatto più che volentieri.
Ebbene, nonostante nel Carnico ci sono 38 squadre, ci siamo ritrovati al torneo in 16 giocatori (tra cui alcuni che hanno smesso di giocare da 5 o 6 anni ). Per me è stata una delusione assoluta. Aggiungo un grazie agli organizzatori del torneo e a chi ha voluto esserci.
ALMIR DZANANOVIC

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