Giacomo Di Bello si allontana dalla panchina del Cercivento

di MASSIMO DI CENTA

È praticamente saltato l’accordo tra l’allenatore Giacomo Di Bello e il Cercivento. Vediamo di ricostruire come sono andati i fatti negli ultimi giorni. Di Bello aveva trovato un’intesa di massima con la dirigenza uscente e aveva accettato la proposta fatta dal sodalizio granata. L’incontro con Devid Morassi e Fabrizio Tremonti si era concluso con una fumata bianca e quindi la squadra aveva trovato il mister per il prossimo campionato. Nel frattempo, però, la scadenza delle cariche ha di fatto destituito il vecchio consiglio, che verrà “sostituito” dal nuovo gruppo dirigenziale, con l’assemblea che si riunirà il prossimo 5 dicembre, quando Massimiliano Martina diventerà il nuovo presidente. Passaggio fondamentale, perché lo stesso Martina e Di Bello si sono già incontrati e l’esito del colloquio ha cambiato le carte in tavola.

Ma lasciamo la parola proprio ai due protagonisti: «Per quanto mi riguarda – afferma Di Bello – avevo accettato molto volentieri la proposta della società, avvertendo in pieno la fiducia nei miei confronti. Quando poi ci siamo incontrati con Martina, le cose sono andate diversamente. Il dialogo è stato sereno, devo ammettere che ho molto apprezzato la schiettezza e il suo modo di fare molto diretto, ma non ho avvertito a pelle fiducia in me. Nei prossimi giorni ci incontreremo di nuovo, ma penso che a questo punto sia quasi impossibile che io vada ad allenare il Cercivento».

La replica di Martina conferma, in sostanza, quanto detto dall’allenatore: «Chiariamo subito che tra me e Di Bello non c’è assolutamente nulla di personale, ci mancherebbe. Lui era stato contattato dalla vecchia dirigenza, poi ci siamo incontrati, confrontati e gli ho spiegato che per essere il “mio” allenatore deve rispecchiare determinate caratteristiche. Siamo rimasti che ci saremmo incontrati prossimamente e che in questi giorni avrei analizzato la questione con serenità. Nel frattempo lui ha comunicato ai dirigenti uscenti che intende fare un passo indietro. Come detto, ci troveremo di nuovo, ma per essere sincero ho la sensazione che non rispecchi il prototipo di mister che ho in mente. Sul piano umano mi è parso una bella persona e le divergenze, ripeto, riguardano solo motivi di gestione tecnica. Non nego che nel frattempo sto lavorando per cercare un altro profilo per la panchina. Non ho ansia e credo che alla fine sceglieremo la via giusta».

Appare scontato, insomma, dopo aver ascoltato le ragioni di entrambi, che questo matrimonio non si farà.

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