di MASSIMO DI CENTA
Il caso ha voluto che l’Amaro celebrasse il suo secolo di vita, lo scorso anno, con una retrocessione: una specie di Titanic, insomma, che andò a picco con una festa a bordo. Quella retrocessione anziché abbattere l’ambiente, però, fece scattare in tutti una voglia di rivalsa che è stata la molla per tornare subito in Prima Categoria, rispettando anche i pronostici che volevano i biancazzurri tra le favorite del girone.
Il club ripartì da alcune certezze: una solidità societaria garantita dal presidente Vittorio Zuliani e i suoi collaboratori, fra i quali merita una menzione particolare il dinamico direttore sportivo Cristian Spimpolo, che iniziò da subito a sondare il mercato per reperire gli elementi giusti da mettere a disposizione di Massimo Pittoni. Il tecnico, arrivato a campionato in corso, non riuscì nell’impresa di salvare la squadra, anche perché al suo avvento la situazione era già ampiamente compromessa, ma iniziò già a lavorare per la stagione successiva. Altre certezze sono state la conferma dei giocatori più rappresentativi, che hanno costituito lo zoccolo duro di un organico poi opportunamente rinforzato.
Una delusione invece il cammino in Coppa Carnia: inseriti nel gruppo D della fase a gironi, i biancazzurri sono stati eliminati, finendo alle spalle dell’Arta, piazzamento che li ha portati alla Coppa di Seconda Categoria. Breve l’avventura in questa manifestazione, dove l’undici amarese è stato eliminato subito, ai quarti, dall’Ancora, impostasi ai rigori dopo l’1 a 1 maturato nei 90’.
Pittoni è partito con le sue idee: difesa a quattro, prima di tutto, e poi a centrocampo e davanti rotazione di uomini e moduli. Il mercato di luglio, inoltre, ha permesso alcuni ritocchi di grande importanza, a cominciare da Lestuzzi, per esempio, una prima punta, ruolo in cui la squadra aveva in rosa il solo Spizzo.
Vediamo come Pittoni ha schierato i suoi durante la stagione: Argenta in porta si è dimostrato elemento affidabile e sicuro; nella posizione di esterno a basso a destra si sono disimpegnati Valle e l’arrivo di luglio Scarpa, mentre al centro della difesa i fratelli Mainardis, Fadi e Della Rovere hanno garantito le chiusure necessarie, anche se l’infortunio di Della Rovere ha privato Pittoni di un elemento carismatico per qualità ed esperienza. A sinistra Tassotto e Petito hanno messo a disposizione copertura e spinta.
Nel reparto centrale, a destra spazio all’estro di Cappelletti, Saliu e Giovanni Dell’Angelo, con Fior sul versante opposto. Spesso il tecnico ha invertito le posizioni degli esterni, portandoli anche ad agire da seconda punta a supporto dell’attaccante centrale, vale a dire Spizzo o Lestuzzi. Nel mezzo, Voltan e Terroni hanno saputo mettere sostanza e presenza tattica.
Da non sottovalutare anche quanto offerto da quei giocatori meno utilizzati come Simeoni, Franco, Albano e Rainis, sempre pronti nei momenti di emergenza.
Squadra equilibrata e con buona propensione offensiva, anche a costo di correre qualche rischio dietro. Da fine luglio qualche meccanismo si è un pochino inceppato, ma questo non ha impedito alla compagine biancazzurra di tornare in Prima Categoria.