di BRUNO TAVOSANIS
San Pietro e Sappada si uniscono, dando vita a una nuova società, il cui nome è ancora da decidere. Le voci si rincorrevano già da inizio ottobre, ma oggi arriva, attraverso Carnico.it, l’ufficializzazione della fusione da parte del presidente del Sappada Oscar Del Fabbro, che precisa di parlare a nome anche del collega del San Pietro Giancarlo Pontil Fabbro: «Abbiamo dato mandato ai segretari Robert Solero e Gian Andrea Ianese di portare avanti gli adempimenti burocratici», conferma Del Fabbro, che aggiunge: «Nelle ultime settimane le due dirigenze si sono incontrate più volte. L’obiettivo iniziale era cercare di capire se vi fosse la possibilità di una collaborazione, ma ben presto il discorso fusione ha preso il sopravvento, perché c’era la consapevolezza che questa sinergia potesse portare a qualcosa di più concreto».
Del Fabbro ci tiene a sottolineare che il focus della nuova società sarà orientato sul settore giovanile: «La situazione nel Carnico è preoccupante. Su 38 società, solo 15 lavorano con i giovani, al torneo Giovanissimi c’erano 9 squadre, negli Juniores solo 6 e presumibilmente nel 2026 scenderanno. È necessaria una svolta: è vero che c’è un calo demografico, però la maggior parte della società sceglie di dedicarsi solo alla prima squadra perché questa ha un minor impatto su risorse, soldi e necessità di persone qualificate. La Delegazione di Tolmezzo vorrebbe entrare nelle scuole per presentare alcuni progetti e invogliare i ragazzi a dedicarsi al calcio, puntando magari soprattutto su chi non pratica sci, tennis, atletica o altri sport. È la strada giusta: dobbiamo portare sui campi da calcio più bambini possibile».
Entrando nello specifico della nuova società, Del Fabbro spiega: «Inutile nascondere che sia noi che il San Pietro siamo in difficoltà con i numeri della prima squadra, tanto che sommando i componenti delle due rose abbiamo circa 35 tesserati. La fusione deriva anche da questa presa d’atto. Però, ribadisco, il nostro progetto è legato soprattutto al settore giovanile, perché in questo caso, invece, abbiamo più di 130 fra bambini e ragazzi, un numero davvero importante per un’area così periferica. Non so se ci siano altre società nel Carnico che possano vantare numeri maggiori. Vogliamo essere presenti in tutte le categorie, a partire dai Primi Calci per arrivare fino agli U20. In questo modo anno dopo anno costruiremo una base anche per la prima squadra. Ci sono persone validissime in entrambe le società, sia dal punto di vista tecnico che dirigenziale, per portare avanti una situazione del genere. Perché questo deve essere il futuro del Carnico, non il cosiddetto “mercato”, che rischia prima o poi di far lasciare le penne a qualcuno».
La sede della nuova società sarà a Sappada, ma ci sarà probabilmente un’ulteriore sede, in questo caso amministrativa, a San Pietro di Cadore. Il campo di riferimento sarà il “Fabio Filzi” di Sappada, ma la società utilizzerà anche il terreno di gioco di Presenaio, oltre che in caso di necessità di Danta e di Lacuna. «Sono previsti finanziamenti per la valorizzazione del territorio e mi auguro che Sappada, forte di un settore giovanile così ampio, possa riceverne per avere un campo in sintetico e l’impianto di illuminazione – aggiunge Del Fabbro -. Abbiamo in ogni caso la fortuna che l’Amministrazione comunale ci supporta pienamente».
Il San Pietro attualmente partecipa ai campionati giovanili del Bellunese e la nuova società, grazie a una deroga, dovrebbe proseguire su questa strada, «perché l’attività per i ragazzi non deve finire a ottobre, ma andare avanti anche nei mesi invernali», conclude Del Fabbro.
In riferimento al settore tecnico, si dovranno fare delle valutazioni per tutte le categorie. Per la prima squadra non è da escludere (anzi) una collaborazione tra Nicola Pontil e Diego Quinz, ovvero gli allenatori che nell’ultima stagione hanno guidato rispettivamente San Pietro e Sappada.
Con la fusione, le squadre iscritte alla Terza Categoria 2026 resteranno così 14, ricordando la nascita della Nuova Edera.