Cinque milioni per i campi in erba sintetica a servizio del Carnico

«È un progetto che ho voluto e promosso con determinazione – afferma il vicepresidente del Consiglio regionale Stefano Mazzolini a commento della misura per i campi di calcio sintetici – perché il Carnico è identità, comunità e futuro per i nostri ragazzi. Vogliamo dotare l’Alto Friuli di una rete di campi di “sfogo” in erba sintetica, circa sei impianti distribuiti dove oggi mancano, per razionalizzare i costi e dare risposte concrete allo sport di base, ai giovani e alle famiglie. Sono contento ed è fondamentale che le tre Comunità di Montagna collaborino e lavorino a progetti condivisi in modo da ottimizzare le risorse economiche necessarie.»

A spiegare la cornice dell’iniziativa è il programma appena sottoscritto dalle Comunità di Montagna della Carnia, del Gemonese e della Valcanale insieme al Consorzio BIM Drava, finalizzato alla realizzazione di campi da calcio in erba sintetica a servizio delle società del Campionato Carnico.

L’obiettivo è duplice: sostenere con strumenti concreti l’attività giovanile e garantire la continuità degli allenamenti anche nei mesi invernali e lungo tutto l’anno, grazie a superfici più resistenti, minori manutenzioni e spazi idonei anche a eventi extra sportivi. I campi saranno realizzati per vallata e per area geografica, con priorità alle società impegnate nel settore giovanile; gli impianti saranno condivisi tra i club, rafforzando collaborazione, programmazione e sostenibilità gestionale. Possibili sedi sono Ampezzo, Ovaro o Comeglians, Sutrio, un comune della Conca Tolmezzina, Gemona e Pontebba.

Il piano prevede un investimento complessivo di quasi 5 milioni in tre anni: 4 milioni regionali e 1 milione dalle Comunità di montagna (fondi sempre regionali).

«La Regione sta lavorando per assicurare le coperture finanziarie necessarie – prosegue Mazzolini –. Ringrazio il presidente Massimiliano Fedriga, l’assessore alle Finanze Barbara Zilli e l’assessore allo Sport Anzil per l’attenzione e la disponibilità: parliamo di una misura strategica che sostiene il calcio giovanile e il Campionato Carnico, creando spazi fruibili 365 giorni l’anno, anche in inverno quando i campi sono chiusi, contribuendo quindi alla vita sociale dei paesi».

«Lo sport è educazione, salute e coesione: questi campi in erba sintetica sono un volano per i giovani e un bene comune per le comunità di montagna», conclude Mazzolini.

(nella foto il nuovissimo campo in sintetico di Amaro)

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