Oltre 400 like e 150 commenti su Facebook in 19 ore. Sta facendo decisamente discutere il post di Sara Delli Zotti, moglie dell’allenatore (dimissionario) dei Mobilieri Gilberto Buzzi, pubblicato facendo riferimento alla finale di Coppa Carnia persa con il Real. Uno sfogo che passa dall’amarezza alla rabbia e che proponiamo integralmente.
Ho deciso di scrivere due righe a seguito della sconfitta dei Mobilieri Sutrio di domenica scorsa. Premetto che ho fatto sport per 25 anni, sono cresciuta in una famiglia di sportivi e conosco il tifo, gli sfottó e il campanilismo tra i diversi paesi, sono cose che esistono da sempre si sa, a volte sono anche divertenti, ma non capisco l’accanimento di certa gente, prima di tutto verso una società stimata, sana, viva e impegnata nel “sociale” anche con i bambini in ogni fascia d’età (lavoro ormai fatto da pochi) e poi, cosa ben più grave, gli insulti rivolti all’allenatore, nonché mio marito.
Cosciente del fatto che lo si odia o lo si ama, ho letto commenti e stati WhatsApp a dir poco vergognosi, epiteti aberranti rivolti non alla sua figura di allenatore (visto che è di calcio che si parla), ma alla sua persona. Sono anni che venite a far danni e a rubare al campo sportivo (ma nessuno lo dice), anni che suonate i clacson e i campanelli a tutte le ore, che fate telefonate anonime con coretti di poco gusto, ma le offese personali hanno superato tutti i limiti. Se le vostre teste e soprattutto le vostre vite non hanno un senso, siete pregati di non sfogare la vostra frustrazione sugli altri. Detto questo, ringrazio anche le persone che in tempo 0 fanno gli screenshot ai miei post e li mandano sui gruppi; fatelo anche in questo caso, vi prego, affinché si sappia. La cosa che mi rammarica di più è che sarà così per sempre, perché state indottrinando i vostri figli a fare esattamente come voi.
Grazie per l’attenzione e buon calcio “sano” a tutti.
(nella foto di Alberto Cella, il gol di Serini del momentaneo 1-1 domenica a Ovaro)