Gol e spettacolo nel derby Cercivento-Mobilieri

CERCIVENTO – MOBILIERI 3-3

GOL: pt 2’ Tomat (rigore), 5’ Candotti, 36’ Del Negro, 46’ Micelli; st 16’ Tomat, 30’ Micelli.
CERCIVENTO: Castelnovo, Cemin, Tessitori, Flora, Rovis, Daniele Quattrini (28’st Davide Quattrini), Spilotti, Nicholas Di Lena, Tomat, Devid Morassi, Candotti. A disposizione: Coloni, Giacomo Selenati, Del Fabbro. All. Paolo Di Lena (squalificato).
MOBILIERI: Di Vora, Cicutti, Samuele Moro (34’pt Del Negro), Candussio, Davide Marsilio, Moser (20’st De Agostini), D’Andrea (26’st Guariniello), Damiano Marsilio (32’st Nodale), Micelli, Serini, Del Linz (43’st Andrea Morassi). A disposizione: Rudy Di Lena, Fumi, Tommaso Moro, Alessandro Selenati. All. Gilberto Buzzi.
Arbitro: Battisacco di Gradisca d’Isonzo.
Note: ammoniti Damiano Marsilio e Flora. Angoli 11 a 1 per i Mobilieri.

di MASSIMO DI CENTA

In fatto di emozioni il derby non tradisce la attese: 6 reti, altre sfiorate, qualche strafalcione, agonismo, fughe e rincorse. Alla fine finisce in parità e se la divisione della posta può andare bene al Çurçu che guadagna qualcosa sulle rivali in ottica salvezza, di certo non va bene per la squadra di Buzzi che vede Cavazzo e Villa allontanarsi. Si inizia coi fumogeni sugli spalti e i fuochi di artificio in campo: l’inizio peri sutriesi è da incubo, perché dopo 5’ sono già sotto di due reti. Inizia Davide Marsilio, che pasticcia nella propria area e poi commette fallo (in realtà c’è qualche dubbio, almeno dalla tribuna) su Devid Morassi: Tomat dal dischetto fa 1 a 0. Poco dopo azione di rimessa del Cercivento, con i difensori sutriesi che prima lasciano spazio a Spilotti di crossare da sinistra e poi si dimenticano Candotti nel cuore dell’area (c’era solo lui, bastava marcarlo …): controllo e conclusione del 2 a 0. Un uno due tremendo, che i “maggiolini” stentano a metabolizzare. Un colpo di testa di Davide Marsilio su azione d’angolo con Castelnovo bravo a ribattere è l’accenno di reazione più immediato, ma non è gran cosa. Buzzi in panchina prova a cambiare la carte: fuori l’incerto Samuele Moro e dentro De Negro, con difesa a tre e trazione anteriore. E proprio il neo entrato al minuto 36 riapre il match, con una conclusione poderosa da una trentina di metri che non lascia scampo a Castelnovo. Ora i sutriesi prendono coraggio e in pieno recupero del primo tempo trovano addirittura il pari: un  lancio da centrocampo è calcolato malamente da Flora che invece di indietreggiare tenta il colpo di testa. Il pallone lo scavalca e Micelli, alle sue spalle, colpisce al volo. Castelnovo tocca ma il pallone termina in rete. A inizio ripresa, sprazzi di bei Mobilieri: con un fraseggio decisamente migliorato la squadra di Buzzi, si crea almeno tre palle gol, ma un pizzico d’imprecisione ed una parata di piede di Castelnovo su Micelli, lasciano le cose come stavano. Il Cercivento (con diverse assenze e di fatto senza cambi in panchina) sembra sul punto di crollare ed invece, alla prima ripartenza trova il terzo gol: punizione dalla destra di Candotti e Tomat, praticamente a ridosso dell’area piccola, trova la deviazione giusta per il nuovo vantaggio. E poco dopo lo stesso Candotti si divora davanti a…Di Vora il gol del poker, calciandosi addosso il perfetto assist servitogli da Spilotti. Stavolta la legge del gol sbagliato gol subito scatta per il Cercivento che alla mezzora subisce il pareggio: Guariniello (in campo da poco) trova spazio sull’out di sinistra e serve a Micelli un pallone di platino: controllo e gol del bomber del campionato. Manca un quarto d’ora e adesso l’inerzia sembra tutta dalla parte degli ospiti. Il Cercivento, però, non crolla, anzi, tira fuori il cuore e l tenacia da derby e va addirittura a sfiorare la vittoria: una traversa di Nicholas Di Lena su punzione e due paratone, ma one one, di Di Vora sigillano un pareggio che a conti fatti può starci, ma alla fine sono in due a recriminare e con ragione, perché tutte e due le squadre hanno avuto le palle per vincere. Resta il fatto che a Cercivento i Mobilieri siano preda di una specie di sortilegio. Da queste parti, sul monte Tenchia, c’è un altopiano chiamato Pian delle Streghe: quelle che probabilmente vedono i Mobilieri quando vanno a giocare al “Pieralberto Morassi”…

(nella foto di Alberto Cella, la rete del 3-3 firmata Tomat)

 

 

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