La promozione della Stella Azzurra conferma il boom del calcio gemonese

di MASSIMO DI CENTA

Anche la Stella Azzurra ha partecipato alla grande stagione del calcio gemonese: al buon campionato del Campagnola in Prima e alla promozione del Castello in Terza, hanno risposto i biancazzurri con il salto di categoria che poteva in qualche modo essere pronosticabile, vista la competitività della rosa e il lavoro sapiente di Peirano.

Un ottimo girone d’andata (una sola sconfitta) e il grande rendimento negli scontri diretti facevano supporre una strada in discesa. E invece così non è stato, perché tra fine luglio e inizio agosto una serie impressionante di sconfitte (ben quattro, inframezzate dal faticoso successo sull’Ancora e l’eliminazione dalla Coppa di Seconda) hanno rischiato di vanificare quanto fatto fino a quel momento. A quel punto, Peirano pensò anche di dimettersi, ma la società ritenne giusto continuare con lui, dopo una riunione con tecnico e giocatori.

La svolta avvenne nella partita più difficile, quella sul campo del Cercivento, dove i gemonesi s’imposero al termine di una gara di grande intelligenza e perfetta applicazione tattica, con il nuovo modulo previsto da quel giorno da Peirano, che abbandonò il 4-3-3 di partenza, per passare ad un 4-2-3-1 in grado di assicurare più copertura e giusto equilibrio tra i reparti.

L’allenatore, parlando della sua squadra, ha sempre sottolineato il collettivo, ma è fuori di dubbio che alcuni interpreti hanno garantito quel qualcosa in più che poi ha fatto la differenza. Ci riferiamo, in particolar modo alla duttilità di Passera, capace di ricoprire 3 o 4 ruoli con la stessa efficacia, garantendo energia e grande intensità. Anche la solidità difensiva e la fisicità di Pugnetti sono stati fattori determinanti, come l’esperienza di Cucchiaro e l’imprevedibilità garantita da un elemento come Baron, uno che sa sempre tirare fuori la giocata non banale.

Una citazione naturalmente anche per Paride Pecoraro: rispetto ai suoi standard ha segnato meno (finendo comunque in doppia cifra), ma ha saputo portare in dote dedizione, sacrificio e quel suo saper essere abile a rappresentare lo snodo offensivo della manovra.

Citazione, infine, per la società: il presidente Denis Urbani, assieme ai suoi collaboratori, ha sempre saputo stare vicino alla squadra, prendendo le decisioni giuste e intervenendo anche in maniera ferma quando ce n’è stato bisogno.

(foto Redam)

 

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