Andrea Ermano dice stop. Il difensore dei Mobilieri, uno dei simboli del calcio gialloblu negli ultimi lustri, ha annunciato sui social il suo addio al calcio giocato. Proponiamo quanto ha scritto.
Per quanto io abbia sperato non arrivasse mai, credo che questo sia il momento. La stagione sta volgendo al termine e il fisico, dopo una prima parte nella quale nonostante i mille acciacchi e dolori ho potuto aiutare la mia squadra, mi chiede di fermarmi. Nonostante la testa creda di poter ancora spaccare il mondo e la passione sia quella di un ragazzino, non si possono ignorare i messaggi che il corpo quotidianamente manda. Non è certo facile dire addio a qualcosa che ho amato in maniera viscerale, pura, qualcosa che ha contribuito a rendermi l’uomo che sono oggi, che in certi momenti è stato uno dei motivi per cui vivere. Archiviare in un istante ciò che da quando avevo 5-6 anni è stato un elemento fondamentale e imprescindibile della mia vita di certo non è facile. ma a volte bisogna sapersi adattare ai cambiamenti e reinventarsi.
Ho sperato fino all’ultimo di poter recuperare la forma fisica per concludere in maniera degna la mia esperienza calcistica, ma nello sconforto purtroppo ho dovuto gettare la spugna prima del tempo. Ora si aprono per me nuovi orizzonti. Il calcio visto da diverse prospettive, probabilmente gli amatori, l’esperienza che ho intrapreso da collaboratore di un allenatore. Se mi guardo indietro sono stati anni fantastici di gioie e delusioni, esperienze di vita, amicizie, impegno, sofferenza, soddisfazioni che rimarranno per sempre nel mio cuore con ciascuna persona con le quali ho condiviso questi momenti. Dalle prime esperienze all’Illegiana, poi il Tolmezzo, l’Udinese e poi di nuovo il Tolmezzo in prima squadra, la Tarcentina e infine i Mobilieri Sutrio. Di ciascuna società, e soprattutto delle persone che le componevano, riservo dei ricordi speciali, perchè sono state una seconda famiglia che mi ha sempre accolto e fatto sentire a casa.
Io a questo sport ho dato tutto me stesso, sacrificato tantissimo ma anche ricevuto molto indietro. Ora è il momento di farsi da parte e lasciare il posto in campo alle nuove leve consapevole che, per me, il calcio è sempre e comunque lo sport più bello del mondo.