di MASSIMO DI CENTA
Davide Pittoni torna su una panchina del Carnico. Dopo l’esperienza con La Delizia, eccolo alla guida della Moggese.
Davide, perché Moggio?
«Questa domanda – risponde quasi divertito – me l’hanno fatta anche molti miei amici e la mia risposta è stata: e perché no Moggio? La verità comunque è che in primis volevo ritornare ad allenare nel Carnico, dove secondo me si vive ancora la vera essenza del dilettantismo e poi Moggio a mio parere è una dei progetti più interessanti a questi livelli».
In effetti è una società storica.
«Direi proprio di sì: parliamo di una piazza importante che nell’ultimo periodo magari non ha vissuto momenti felicissimi, ma ora dietro c’è una società giovane e con le giuste ambizioni, che però non guarda solo al risultato sportivo, che è comunque importante e non va mai perso di vista, ma ha un occhio di riguardo alla crescita dei propri giocatori. Qui abbiamo una quindicina di ragazzi post millennials che saranno il futuro della società e il bello è che sono tutti della zona con un attaccamento alla maglia molto sentito».
Siete già al lavoro da un po’ di tempo, confermi?
«Ci stiamo allenando dai primi di marzo; ho voluto anticipare la preparazione per avere il tempo di conoscere i ragazzi, e devo dire che per ora sono molto soddisfatto del gruppo storico e dei nuovi arrivi, tutti entusiasti e volenterosi. Si respira veramente una bella energia positiva».
Dal punto di vista dei numeri come siete messi?
«Ho a disposizione tanti elementi e il doppio impegno campionato- coppa ci permetterà di fare giocare un po’ tutti».
Dove potrà arrivare la tua Moggese?
«Non vogliamo porci obiettivi precisi, dobbiamo andare avanti senza pressioni, perché alle prime difficoltà, essendo un gruppo molto giovane, potrebbe risentirne. Di sicuro andremo in campo per fare il meglio che possiamo, con la consapevolezza che daremo battaglia su tutti i campi».