di MASSIMO DI CENTA
Ci sarà ancora Luciano Patat sulla panchina della Val del Lago per la stagione 2025 del Carnico. Dopo la retrocessione dello scorso campionato, che ha riportato la società di Alesso in Terza Categoria dopo 13 anni di militanza nelle serie superiori, la dirigenza ha voluto comunque proseguire nel rapporto di reciproca collaborazione.
Soddisfatto della riconferma?
«Direi proprio di sì – risponde – e confesso che ci tenevo molto a rimanere, per due motivi. In primis, perché voglio riscattare la scorsa annata e mi sento in dovere di ripagare la dirigenza per l’impegno e la dedizione profusi per portare avanti questa bella realtà. E poi, perché ad Alesso c’è un ambiente straordinario e si è creato un grande feeling: sto davvero bene, mi sento a casa. Per questo, mi sento di ringraziare il club per la fiducia e la stima riposte nel sottoscritto, dopo l’epilogo della scorsa stagione era tutt’altro che scontato. Da parte mia, posso promettere che metterò in campo fino all’ultima goccia di energia per riportare la Val del Lago il più in alto possibile».
Primo obiettivo crediamo sia quello di una partenza migliore, visto che solitamente la Val del Lago, negli ultimi anni, ha sempre avuto avvii di stagione difficili. Hai pensato a questo?
«Questo è un fattore che sicuramente ha penalizzato la squadra anche prima del mio arrivo. Penso, per esempio, alla cavalcata di due stagioni fa, culminata in una grande impresa che ha portato la salvezza dopo un’andata difficoltosa. Confido che le cose vadano in modo diverso quest’anno, anche se alcuni elementi della rosa sono impegnati tra gli amatori e quindi, almeno inizialmente, saranno meno presenti agli allenamenti. Va detto che uno dei problemi principali della scorsa stagione è che, soprattutto nella prima parte dell’annata, è mancata in qualche frangente la necessaria unità d’intenti. Con il lavoro di tutti, e molta pazienza, siamo riusciti a trovarla e i risultati si sono visti sul campo. Sono certo che i ragazzi presenti lo scorso anno abbiano fatto tesoro di questa esperienza e che, dunque, la squadra non ripeta i medesimi errori. Oltre a un po’ di sfortuna, ci siamo “buttati via” ed è stato un grande peccato, perché avevamo tutte le carte in regola per salvarci».
Che clima hai trovato dopo i primi allenamenti?
«Buono, positivo e, nonostante i numeri non siano sempre stati adeguati a un periodo di preparazione, devo dire che i ragazzi stanno lavorando bene. L’intensità non manca e anche sotto il profilo fisico li sto “spremendo” in modo da farci trovare pronti per cominciare al meglio la stagione. L’obiettivo è andare il più lontano possibile e farlo giocando un buon calcio: questa è la strada per divertirsi tutti di più».
Fra i volti nuovi, spicca il nome di Basaldella.
«Flavio si presenta da solo e confido possa risolvere i problemi in zona gol palesati lo scorso anno, quando creavamo parecchio, ma spesso senza concretizzare. Anche gli altri acquisti non sono da meno quanto a qualità e potranno assicurare un contributo importante. Ritengo significativo, poi, che quasi tutta la rosa del 2024 sia rimasta: ciò vuol dire che anche in altri c’è la voglia di riscatto ed è una bella attestazione di attaccamento alla maglia. Tecnicamente parlando, ripartiamo perciò da una base importante, perché le qualità già le avevamo. Ma dovremo remare tutti nella stessa direzione».
La promozione è nei vostri programmi o lo capirete strada facendo?
«La società ci ha chiesto una pronta risalita e di guardare con attenzione anche alla Coppa di Terza Categoria. Io sono rimasto, come detto, anche per provare a guadagnare nuovamente la Seconda: Alesso e la Val del Lago se lo meritano. Però essere retrocessi dalla categoria superiore non ci deve autorizzare a pensare che sarà tutto facile, tutt’altro: la Terza è una battaglia e vedo che molte compagini si sono rafforzate. Anche noi siamo stati protagonisti di un mercato importante, ma i campionati non si vincono con le “figurine”. Dovremo dimostrare sul campo di che pasta siamo fatti e sappiamo che nessuno ci regalerà nulla, anzi, saremo attesi al varco. Dobbiamo farci trovare più che pronti e fin da subito».