di MASSIMO DI CENTA
La notizia è di quelle clamorose, la classica bomba di mercato che davvero non ti aspetti: Samuel Micelli è un nuovo giocatore del Verzegnis!
Per chi magari non è amante delle statistiche, ricordiamo che stiamo parlando del cannoniere principe della Prima Categoria, dove con la maglia del Cavazzo ha messo a segno 27 reti nel 2024 (cannoniere assoluto del Carnico) e 27 nel 2025. A queste vanno aggiunte le 14 realizzate con il Cedarchis nel 2023 e quelle con i Mobilieri (21 nel 2021 nella stagione della Coppa Carnia “allargata”) e 11 la stagione successiva. Numeri impressionanti insomma.
Ma ci sono anche altri arrivi per la squadra neroverde: sempre da Cavazzo ecco Matteo Copetti, giovane di grande talento e altrettanta prospettiva, per le doti tecniche e la capacità di muoversi facilmente. nei meccanismi offensivi.
Tra i pali ci sarà Salvatore Graziano, che dopo le stagioni con Real e Illegiana, riparte dalla Terza, così come Antonio Mauro, centrocampista già visto nel Carnico con la maglia della Viola nella stagione 2019.
Con questi arrivi (che potrebbero anche non essere gli ultimi…) il Verzegnis si candida a diventare la grande favorita della Terza Categoria nel 2026. Ora la società sta lavorando per cercare l’allenatore giusto e pare ci sia già un nome “forte”.

Ma torniamo inevitabilmente a Micelli, al quale ci viene spontaneo domandare il perché di questa scelta di passare dal vertice della Prima Categoria alla Terza.
«Per me non c’è niente di clamoroso – risponde il bomber –. Sono scelte legate a problematiche sul lavoro e agli impegni familiari. Senza sminuire la categoria, è chiaro che una Terza sia meno impegnativa rispetto alla Prima, dandomi modo di poter continuare a giocare. Avevo anche pensato di stare fermo un anno».
E poi, invece, cosa è successo?
«È successo che la squadra del mio paese che mi sta dietro da diverso tempo, abbia insistito, facendo leva sia dal punto di vista affettivo, sia per il motivo dell’impegno cui accennavo prima».
E, aggiungiamo noi, particolare interessante il fatto che papà Stefano è stato uno dei giocatori storici della squadra, garantendo presenze e soprattutto gol. Questione genetiche, insomma…
È un Verzegnis che punta in alto, allora?
«Sì, da parte della società credo ci sia il desiderio di provare a fare qualcosa di interessante nel breve termine, provare a riconquistare un posto di spicco nel panorama del Carnico. Non penso si tratti di un fuoco di paglia, ma c’è l’idea di aprire un ciclo. Ma lasciatemi dire ancora una cosa: con il mio passaggio al Verzegnis rispetto una promessa che avevo fatto a Gianni De Sandre e la cosa mi riempie il cuore di orgoglio, senza retorica».