IO PROPRIO IO: NICOLA GIARLE

Terza puntata per la nostra rubrica che vuole conoscere più da vicino i protagonisti del Campionato.
Oggi spazio a Nicola Giarle, capitano dell’Arta Terme.

NOME: Nicola

COGNOME
: Giarle

ETÀ
: 32

VIVO A
: Piano d’Arta

SQUADRA
: Arta Terme

RUOLO: terzino.

ESORDIO NEL CARNICO: ho fatto alcune presenze in panchina con la prima squadra nel 2002 prima di passare alle giovanili del Tolmezzo. Il vero esordio però arriva a fine aprile del 2007 in coppa Carnia. Giocavamo a Paluzza contro l’Ampezzo, entro dalla panchina che stiamo perdendo 3-1, faccio il gol del 3-2 e la partita finisce 3-3. Perdiamo ai rigori, dove sbaglio anche io.

MAGLIE INDOSSATE: come prima squadra solo e soltanto Arta.

TROFEI CONQUISTATI
: tre promozioni dalla Seconda alla Prima categoria (2008, 2013 da primi, 2018), incredibilmente una ogni 5 anni. Un po’ scherzando ho già detto che non voglio festeggiare nessun’altra promozione, l’obiettivo è dunque non retrocedere più ed a questo punto nel 2023 conquistare lo scudetto (sognare non costa nulla).

LA PARTITA DA RICORDARE:
ce ne sarebbero tante, ma ne scelgo due e sono entrambe delle sconfitte. L’esordio con gol nel mio primo derby contro il Cedarchis e la finale di Coppa Carnia nel 2015 contro il Cavazzo. Arrivare in finale fu comunque un traguardo bellissimo per una squadra giovane come la nostra e poi era anche il mio primo anno da capitano.

IL COMPAGNO PIÙ FORTE
: tra chi ha smesso di giocare, due giocatori estremamente diversi tra loro ma entrambi forti e con personalità, ovvero Andrea Farinati e Vincenzo Radina. Tra quelli che giocano ancora Andrea Pasta, che sta dimostrando il suo valore al Tolmezzo e la cosa mi fa davvero piacere.

L’AVVERSARIO PIÙ TEMIBILE: per non fare i soliti nomi dei giocatori che hanno fatto la storia del Campionato Carnico e che in alcuni casi ho avuto la fortuna di affrontare, faccio quello di Andrea Conte. Siamo quasi coetanei e ci conosciamo da quando eravamo bambini e per me era e resta un giocatore di assoluto valore.

IL MIGLIOR ALLENATORE
: non è retorica, ma ho imparato tanto da ogni allenatore che ho avuto. Parlando solo di Carnico, Leo Piazza (nei miei primi anni delle giovanili) ed Ettore Pittini (mio primo mister in prima squadra) da un punto di vista educativo e di valori sportivi sono stati il meglio che potessi avere. Come insegnamenti tecnici e calcistici dico Marino Corti e Vincenzo Radina.

L’AMICO DEL CUORE: è impossibile fare un nome solo. Tutti i miei compagni di squadra sono anche miei amici, con alcuni ci si conosce davvero da una vita, per non parlare poi di quelli che magari giocano in altre squadre ma con cui sono cresciuto assieme.

IL CAMPO PIÙ BELLO
: quello di Arta Terme è il campo più bello di tutti!

PER ME IL CARNICO È: è sicuramente una parte importante della mia vita, è qualcosa di bellissimo che va oltre il contesto sportivo, è un evento sociale, è identità di paese e di squadra, è un’infinità di allenamenti e di partite ma sopratutto è storia di persone e di amicizie.

IL SACRIFICIO PIÙ GRANDE FATTO PER IL CARNICO:
a livello di ferie credo proprio di aver fatto grosse rinunce… Negli ultimi due anni ad esempio non ho saltato nemmeno una partita! Ed anche quando, pur infortunato, facevo di tutto per giocare lo stesso o recuperare il prima possibile.

QUANDO SMETTO DI GIOCARE FARÒ: credo che allenare i bambini/ragazzi sia umanamente bellissimo e lo scorso anno, seppur marginalmente, ho iniziato a dare una mano. Per fare il mister, però, ritengo si debba essere un po’ predisposti e io non sono sicuro di esserlo, altrimenti mi vedo anche come dirigente. In ogni caso credo che in qualche modo continuerò a dare il mio contributo all’Arta.

TIFO PER:
Milan, ma simpatizzo anche per l’Udinese.

GIOCATORE ATTUALE PREFERITO: sono un po’ nostalgico, adesso come adesso non ne ho uno preferito.

L’IDOLO D’INFANZIA: qua invece ne avrei tantissimi, praticamente tutti del Milan, ma per fare un nome solo dico Shevchenko. Conservo ancora i momenti di pura felicità che come tifoso mi ha regalato con alcuni dei suoi gol decisivi.

L’ALLENATORE PIÙ GRANDE: per quello che è riuscito a dare al calcio moderno credo che Guardiola sia davvero uno dei più grandi in assoluto.

Già pubblicati:
1) Daniele Candido (Campagnola)
2) Nicholas Pittoni (Folgore)

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