È l’Arta la prima squadra a riprendere gli allenamenti

di MASSIMO DI CENTA

Qualcosa inizia a muoversi nello stop imposto al Carnico: l’Arta, infatti, ha deciso di effettuare una serie di allenamenti programmati sul terreno dello “Zuliani”. Un bel segnale, che dimostra la voglia di calcio, ma soprattutto la voglia di ripartire. A tal proposito abbiamo sentito Cristian Gobbi, nuovo tecnico dei termali che ci ha spiegato i dettagli di questa iniziativa.

Cristian Gobbi

Cristian, in questa classifica siete arrivati primi…
«In effetti, penso che nessun altro abbia ancora fatto qualcosa. Ma non l’abbiamo fatto per ottenere un primato: d’accordo con la società, abbiamo deciso di dare un seguito alla grande voglia dei ragazzi di provare a fare qualcosa. Inizieremo venerdì 17 luglio, alla faccia della scaramanzia, seguendo poi un programma di massima, stilato tenendo conto delle esigenze di tutti».

Che tipo di allenamento hai intenzione di fare?
«Chiaramente saranno sedute un pochino atipiche, condizionate anche dalle norme sanitarie che giustamente devono avere la precedenza. Innanzitutto potrà partecipare alle sedute solamente chi è in regola con le visite mediche. Ognuno dovrà venire al campo per conto proprio, già vestito per evitare l’uso degli spogliatoi. Prima di entrare in campo ad ogni giocatore verrà misurata la temperatura. Da un punto di vista tecnico mi darà una mano Daniele Goi, il nostro preparatore: ci sarà una parte dedicata al riscaldamento, poi si passerà a situazioni di uno contro uno prima di affrontare delle partitelle a tema. Infine, partitella libera e tutti a casa a fare la doccia».

Un bell’impegno anche per la società.
«Sicuramente ed anzi voglio ringraziare pubblicamente il presidente Ettore Pittini ed i suoi collaboratori per la disponibilità che hanno manifestato. Del resto stare fermi oltre un anno non avrebbe giovato a nessuno e poi c’è un discorso di aggregazione, di gruppo, che non poteva essere trascurato, soprattutto per il processo di integrazione dei nuovi».

Chissà se questa vostra iniziativa invoglierà altre società ad operare nella stessa direzione?
«Me lo auguro di cuore, perché il nostro campionato, il nostro movimento è troppo importante nella nostra zona e restare fermi per tanto tempo potrebbe avere delle ripercussioni negative che potrebbero presentare il conto nei prossimi anni. Se la situazione sanitaria non muterà, spero che altre squadre seguano il nostro esempio, anche per poter organizzare qualche amichevole, sempre nel rispetto delle regole federali e sanitarie». 

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