Marco Gollino: «Voglio dare un’anima al Trasaghis»

di MASSIMO DI CENTA

C’è molta curiosità attorno al Trasaghis, che dopo un anno di assenza torna a partecipare al Carnico, ripartendo dalla Terza Categoria. Sono tanti i volti nuovi in casa biancoverde, a cominciare dal tecnico, che sarà Marco Gollino. La prima domanda che gli facciamo è il perché della scelta Trasaghis.
«Dopo molti anni nei campionati regionali – risponde l’allenatore – avevo voglia di provare un’esperienza in questo campionato, che ho sempre seguito con grande interesse. Si sente dire in giro che il Carnico è un campionato minore. Il livello tecnico, magari, potrebbe confermare questa impressione, ma la cifra tecnica è calata di molto anche nei campionati regionali. Il Carnico però racchiude tanti altri valori che vanno oltre l’aspetto agonistico: il senso di appartenenza, per esempio, è molto più forte, nonostante non ci sia più il campanilismo di una volta».

Una squadra, il Trasaghis, che è stata quasi smantellata e ricostruita. Chi sono i volti nuovi?
«Ce ne sono molti, ovviamente, ed altri di sicuro arriveranno prima del termine dei tesseramenti. Al momento si possono fare questi nomi: per il ruolo di portiere avremo Elia Zampa e Michael Pascolo. In difesa, Michele Bearzi, Francesco Fossa e Davide Fossa. A centrocampo Marco Mottola e Alessandro De Santa; infine, in attacco Federico Cominotto e Samuele Facile. Tutti provenienti dai campionati regionali, avendo giocato con Tarcentina, Nimis e Union Martignacco. In più ci sono sei, sette giocatori che già erano al Trasaghis in passato».

Si prospetta un lavoro impegnativo, per te, insomma.
«Non mi nascondo che ci sarà da fare, come è normale nelle squadre in costruzione. Ma la cosa, anziché preoccuparmi, mi stimola. Il mio primo traguardo da raggiungere sarà quello di compattare il gruppo, dare un’anima alla squadra, perché la mia filosofia è proprio quella di giocare di squadra, indipendentemente dalla categoria. Vorrei proporre il mio modo di intendere il calcio, che prevede prima di tutto una manovra efficace e funzionale».

Cosa pensi di questa novità della Coppa di categoria?
«La ritengo una proposta molto interessante: potersi confrontare tra squadre dello stesso livello potrebbe rendere la competizione più competitiva, anche se personalmente mi piacerebbe misurarmi con formazioni di categoria superiori, che bisogna rispettare ma non temere».

E la società cosa ti ha chiesto?
«Sono stati chiari: tornare in Prima il più presto possibile. Lo merita la tradizione della società, la bellezza e funzionalità del nostro campo di gioco. Il Trasaghis è una società “abituata” alla massima serie del Carnico e quello deve essere il suo habitat. E questa voglia di tornare ai vertici è stata per me la molla che mi ha fatto scegliere questa piazza».


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