Le donne del Carnico: Vanna Tomat

di FEDERICA ZAGARIA

Alcuni giorni fa, pensando chi potesse essere la prossima protagonista della nostra rubrica, mi si è affacciata alla mente l’immagine di Vanna, ovvero Giovanna Tomat, dietro ad una griglia a cuocere salsicce durante una partita della Val Del Lago.
Proprio la mattina in cui penso a lei, la incontro casualmente a Tolmezzo, anche se non è difficile imbattersi in Vanna lungo la strada, visto che fa le consegne per un noto corriere espresso. Le chiedo così se le farebbe piacere essere intervistata per “Le donne del Carnico” e lei accetta subito; si vede che è una persona entusiasta di natura.
Ci vediamo così alcune sere dopo e scopro che è una donna vulcanica, con mille attività e tanta, tantissima voglia di fare e di mettersi in gioco. Inoltre è molto partecipe alla vita sociale di Alesso, suo paese d’origine.
Vanna non è una dirigente della Val Del Lago, ma ne è tesserata e gran tifosa. Pur essendo sempre stata una gran appassionata di calcio e di sport in generale e aver frequentato per passione molti campi del Carnico, si avvicina alla società di Alesso nei primi anni 2000, quando Claudio Picco le chiede di dare una mano. È così che, comincia ad occuparsi della preparazione dei panini ed aiuta anche nel servizio al chiosco, non solo della squadra maschile, ma anche di quella femminile, ovvero il team di calcio a 5 che milita nel campionato del Triveneto denominato “Tutto Campo Cup”.
«Nella Val Del Lago ci sono parecchie donne che aiutano al campo sportivo – mi racconta -. Tra di loro ci sono alcune ragazze che, appunto, giocano nella squadra femminile, come Sara, Erica e Micol. Ma non solo: anche Roberta, Elisabetta e Milena si danno sempre molto da fare».

Cosa ti ha regalato il Carnico e cosa, invece, ti ha tolto?
«Sono una gran appassionata di calcio, il Carnico mi ha regalato tante belle esperienze, sono una tifosa vera, provo gioia nella vittoria e dolore nella sconfitta ma, in ogni caso, non manca mai un motivo per festeggiare».

Il calcio è considerato da molti ambiente maschile: come ti sei sentita accolta?
«Mi sono sempre sentita la benvenuta. Tra l’altro sono abituata a stare in mezzo agli uomini: infatti anche nell’ambito del lavoro siamo 48 maschi e solo 2 femmine, anche perché è un lavoro prettamente faticoso».

C’è qualche aneddoto che ti va di raccontare?
«In realtà ne ho parecchi, ma uno mi è rimasto particolarmente nel cuore. Eea, se non erro, il 2018 e avrei compiuto gli anni di domenica. Il giorno prima giocava la Val Del Lago ed, inoltre, ospitavamo il “Partita Party” di Radio Studio Nord. Ho intravisto alcuni movimenti sospetti nella dirigenza, ma non immaginavo che, allo scoccare della mezzanotte, in collaborazione con Cris DJ, si sarebbero spente tutte le luci e sarebbero arrivati tutti a farmi gli auguri con bottiglie da stappare per un bel brindisi. Un altro ricordo a me caro risale al 2016, quando abbiamo vinto la Coppa Carnia contro i Mobilieri: ho ancora davanti agli occhi il rigore sbagliato dai nostri avversari in una partita veramente al cardiopalma. In quell’occasione poi, i gialli di Sutrio, erano superfavoriti per cui noi non avevamo preparato alcun tipo di festeggiamento, ma una volta vinta la Coppa siamo tornati ad Alesso, dove abbiamo “saccheggiato” il bar Alla Posta che, all’epoca era gestito dalla nostra cara Stephanie Zilli. Anche lei è sempre stata d’aiuto, nelle sue possibilità, alla squadra ed ora con la sua attività è tra gli sponsor di entrambi i team. Tornando a quella sera, finite le scorte del bar, ognuno di noi ha svuotato la propria cantina portando i viveri in piazza per continuare la festa. Quello stesso anno abbiamo poi vinto la Supercoppa contro il Real, un altro scontro intenso ed indimenticabile. Come avrai capito sono molto legata alla Val Del Lago femminile e mi ricorderò per sempre quanto ho sofferto sugli spalti durante la partita disputata dalle ragazze a Basiliano nel 2014. Abbiamo vinto in una partita sentitissima da tutti. In quella stagione le nostre hanno vinto il Campionato, per poi partecipare alle finali nazionali di Rimini».

Parlaci della Befana…
«Ogni anno mi travesto per portare qualche dolcetto ai bambini di Alesso, è una cosa a cui tengo molto e, proprio quest’anno, il 6 gennaio, i coscritti del 2004 mi hanno consegnato un pensiero da parte della società Val Del Lago».

Come descriveresti il Carnico?
«È qualcosa di familiare, fantastico, unico».

(in copertina Vanna Tomat con la divisa sociale e nelle vesti di Befana)

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