di ALESSANDRO FIOR
Al termine della finale di Coppa tra Real e Mobilieri, abbiamo avvicinato Francesco Pepe, uno dei più giovani della squadra vincitrice del trofeo.
Quali sono le sensazioni dopo una vittoria così sofferta?
“Siamo veramente contentissimi, la prestazione di oggi è il frutto di un’intera stagione di allenamenti, con il mister che giorno dopo giorno in questa ultima settimana ci ha dato la carica giusta per arrivare pronti a questa grande partita. E’ una gioia veramente difficile da descrivere”.
Come è stato battere il rigore in una partita del genere?
“Sono arrivato sul dischetto molto concentrato, era troppo importante segnarlo in un contesto come questo. Arrivavo dal rigore sbagliato contro l’Arta in semifinale e inizialmente avevo paura che ciò avrebbe potuto condizionarmi. Quando ho visto che ero riuscito a spiazzare il portiere, è stata una liberazione oltre che una grande soddisfazione personale”.
Un giudizio complessivo sulla stagione del Real?
“Direi che è stata ottima, la vittoria finale, quasi insperata a inizio stagione, è stata la ciliegina sulla torna. Non potevamo desiderare un commiato migliore”.
Ovviamente felicissimo anche il capitano dei biancorossi Sandro Mori.
Come si può descrivere cosa si prova alla fine di questa partita?
“E’ veramente difficile trovare le parole giuste per descrivere quello che è successo, la gioia è incontenibile. Siamo arrivati a questa finale carichi e consapevoli di avere difronte una squadra davvero forte, che tutti davano come favorita. Abbiamo giocato la partita come l’avevamo preparata in settimana. Abbiamo cambiato molti uomini in questa stagione, inserendo tanti giovani che anche oggi si sono dimostrati all’altezza della situazione. Siamo veramente felici”.
Domenica scorsa nella semifinale con l’Arta avevi segnato due rigori nei tempi regolamentari e un altro nella sequenza decisiva. Oggi hai provato sensazioni diverse?
“Sono abituato a tirare i rigori, ma certamente farlo in una finale non è mai facile. Per fortuna è andato tutto per il verso giusto e sono riuscito a segnare. Calciare un rigore in una partita decisiva è sicuramente un’emozione diversa, ho cercato di mantenere la lucidità per mandare la palla in rete”.
Quale è stato il momento decisivo del vostro cammino di Coppa?
“E’ stata una stagione in crescendo, iniziata con un pareggio contro la Viola dopo che eravamo avanti di 3 reti. Di settimana in settimana abbiamo preso convinzione e coraggio. Un momento particolarmente importante della stagione è stata la vittoria proprio qui a Ovaro negli ottavi, anche perché storicamente è stato sempre un campo ostico per noi”.
Uno dei protagonisti della finale è stato Diego Scarsini, autore del gol dell’1-0.
Come è stata la partita è stata secondo te?
“Non è stata una partita spettacolare tecnicamente, ma è normale nelle finali. Ho temuto che non ce l’avremmo fatta per quasi tutta la partita, un po’ come nella semifinale di Resia. Sto ancora realizzando ciò che è successo, abbiamo creduto nel nostro valore e l’abbiamo portata a casa”
Cosa ci dici del tuo gol?
“E’ stata una grande gioia, mi ha dato la giusta fiducia per il resto della sfida. Sono stato molto contento per la mia marcatura ma molto di più dell’atteggiamento dimostrato dalla squadra per tutta la partita”.
Che percorso è stato il vostro?
“Un bellissimo percorso che ci ha portato fino alla vittoria. Siamo stati cinici nelle partite secche battendo anche squadre di alto livello. Abbiamo giocato sempre a viso aperto cercando di superare le difficoltà con le nostre forze e con tanto cuore”.
(nella foto di Alberto Cella, Sandro Mori ritira la Coppa dalle mani del presidente della LND-FIGC Ermes Canciani)