AD ARTA TERME UN DERBY VERO

di MASSIMO RADINA

Sento così tante volte parlare di derby a sproposito. Derby con squadre unite forse da una strada, derby senza mezzo giocatore del paese e solo qualche retaggio del passato di qualche longevo dirigente a renderlo tale. Quello di Arta ha tutti i requisiti per essere un derby e mi riconcilia col puro divertimento. Perché di tattica e risultato mi interessava poco ieri, ma solo di vedere la gente esultare, esaltarsi, arrabbiarsi.

Vincenzo e Giacomino Radina, I due cugini allenatori rispettivamente di Arta e Cedarchis

Il “Ceda” mette in campo fumogeni e qualche coro in più, l’Arta bandiere e molti cori alla fine. Ho un po’ di nostalgia. In tribuna vedi Fabio Rella e Picco e pensi a quel Ceda fortissimo e difficile da battere. In campo faccio fatica a vedere Luca De Giudici in giallorosso, segno che nulla nel tempo resta uguale. Luca apre la strada alla vittoria dell’Arta Terme, non è la sua giornata devo dire. Eh si… Il tempo passa anche per i migliori.

Lungi da me fare critiche, visto che di Carnico ho sempre e solo parlato: non a caso nel derby ci sono due Radina in panchina e uno in campo e io… Io mi diverto in tribuna e un po’ mi sarebbe piaciuto sintonizzarmi con la Radio, per qualche sprazzo di cronaca, forse per sentirmi un po’ più giovane ma anche perché queste sono le partite belle da raccontare. Strane, tra errori e giocate, come il gol di Mentil, bellissima girata. O le punizioni di Temil da due settimane decisivo per i rossoblu. E pazienza se mi mancano le punizioni di Vincenzo, alla fine da tifoso e fratello esulto a questa sua vittoria bella ma estremamente sofferta. Il Cedarchis del cugino Giacomino Radina è arrivato ad un passo dal pareggio.

Poco conta vi dirò la classifica, anche perché quando vedo i risultati del Cavazzo mi avvilisce pensare ad un campionato così poco competitivo e col rischio concreto di annoiare. Allora servono queste partite dove si sfidano cugini, amici e segnano ancora quelli, vedi un intramontabile Moro che chiude la carriera dove ha iniziato a diventare bomber e timbra il cartellino contro quel Ceda con cui ha vinto tutto.
Il Carnico si tenga stretto queste partite, come i derby… quelli veri però!

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