Radina: «Vorrei lasciare un segno nella storia del Cedarchis»

di MASSIMO DI CENTA

«Comunque andrà la mia vicenda col Cedarchis, vorrei poter lasciare un segno nella storia di questa società».
Sono queste le parole testuali di
Giacomino Radina, condottiero dei giallorossi per la prossima stagione, ultimo allenatore che abbiamo ascoltato in queste settimane per presentare la nuova stagione.

Sono parole importanti, mister.
«Credo di poter dire che da quando sono arrivato ho sempre cercato di lavorare con impegno e grande passione – continua –. Non era facile arrivare in una squadra rimasta per tanti anni ai vertici e che stava vivendo un fisiologico momento di difficoltà. La fine dei cicli lascia sempre un’eredità pesante».

La società, però, si è sempre detta molto soddisfatta del tuo operato.
«Diciamo che per il momento siamo perfettamente in linea col progetto che avevamo ideato: ringiovanire la squadra e darle un segnale forte di continuità. Adesso siamo un complesso notevolmente più giovane con la consapevolezza dei nostri limiti e degli eventuali margini di miglioramento».

E per la prossima stagione che traguardi vi siete dati?
«Arrivare tra le prime cinque. In verità nessuno me l’ha chiesto, ma ritengo possa essere una meta difficile, ma raggiungibile. Sappiamo benissimo che ci sono 3, 4 squadre più attrezzate. Ecco, puntiamo ad essere subito dietro di loro».

Ripartite con quali novità?
«Innanzi tutto sono restati quasi tutti: abbiamo perso solo De Tonia, andato all’Illegiana, Candotti, passato al Cercivento e Ferrari che ha fatto ritorno all’Ardita. Al lopro posto sono arrivati tre elementi di esperienza e valore: mi riferisco a Daniel Spizzo, Roberto Stella e Denis Gressani, che alcuni anni fa si erano messi in mostra con la Nuova Osoppo. Poi, per proseguire il discorso relativo al ringiovanimento dei ranghi, saranno con noi Cristiano Puntel, Emanuele Basso e Kevin De Toni, ragazzi di prospettiva. Contiamo molto anche sul recupero di Nassivera e Ferigo, che lo scorso anno ebbero infortuni piuttosto seri. Per qualche partita non potremo disporre di Giovanni D’Orlando, che durante un’amichevole si è procurato una distorsione al ginocchio».

Che atmosfera hai potuto cogliere intorno a questo Carnico che, piano piano,sta tornando alla normalità?
«Negli allenamenti e nelle amichevoli che abbiamo disputato ho visto davvero tanta voglia. Ricominciare ti dà davvero una bella sensazione: in questi ultimi due anni tormentati è mancata l’adrenalina della partita, lo stare insieme e le discussioni che partivano dal lunedì in poi. Personalmente sono molto contento di poter ripartire».

TUTTE LE INTERVISTE AGLI ALLENATORI

Claudio Carnelutti (Il Castello)
Edilio Toffoletto (Trasaghis)
Paolo Di Lena (Cercivento)
Fabio Picco (Val del Lago)
Davide Pittoni (La Delizia)
Silvano Agostinis (Ancora)
Francesco Moser (Folgore)
Luca Craighero (Moggese)
Aurelio Picco (Bordano)
Sandro Clapiz (Ampezzo)
Massimiliano Martina (Timaucleulis)
Maurizio Colosetti (Verzegnis)
Maurizio Romanin (Ardita)
Luciano Princi (Tarvisio)
Alberto Copetti (Viola)
Lucio Rapposelli (Amaro)
Massimo Marangoni (Campagnola)
Ugo Da Rin (Sappada)
Raffaele Agostinis (Illegiana)
Mario Chiementin (Cavazzo)
Max Brovedani (Edera)
Sandro Beorchia (Ovarese)
Marco Fabris (Pontebbana)
Franco Romano (Lauco)
Giacomo Di Bello (Paluzza)
Cristian Gobbi (Arta Terme)
Ivan Gressani (Velox)
Maurizio Talotti (Audax)
Francesco Marini (Real)
Giuliano De Conti (Comeglians)
Andrea De Franceschi (Ravascletto)
Stefano Maggio (Velox B)
Claudio Fortunato (Val Resia)
Giancarlo Peirano (Stella Azzurra)
Gilberto Buzzi (Mobilieri)
Alberto Brollo (Fusca)

 

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