Le donne del Carnico: Anna Rita Marrocco

di FEDERICA ZAGARIA

Quando incontri e conosci persone come Anna Rita Marrocco, non puoi fare a meno di provare, nei loro confronti, un’immediata simpatia ed un grande affetto. Una donna come lei non può non essere un simbolo l’8 marzo, nel giorno dedicato a noi del gentil sesso.
Anna Rita ha un modo di porsi materno e coinvolgente e i suoi occhi dolci si inumidiscono quando racconta della sua vita. La frase che mi dice più spesso durante la nostra chiacchierata è «io sto bene», quando la ripete si vede che è sincera e, con quel «io sto bene» intende che lei, salentina doc (è originaria di Maglie, in provincia di Lecce) si trova bene qui, tra di noi e tra le nostre montagne, in primis ad Illegio, dove vive con i suoi due figli, Mauro e Jacopo Scarsini, e dove, mi dice con quel suo modo timido ma schietto, si è trasferita «per amore».
Anna Rita ha conosciuto infatti il suo defunto marito, Piero Scarsini, nella sua Puglia, dove lui era in vacanza «e in 8 mesi ci siamo conosciuti e sposati. Così mi sono trasferita ad Illegio: vivo qui, in Carnia, infatti, da quarant’ anni». Sottolinea poi che anche Piero, come Mauro e Jacopo, ha indossato la maglia neroverde della squadra del paese.
Usa poi questa stessa frase «io sto bene» quando parla dell’Illegiana e del campo sportivo dove lei cura la gestione del chiosco, occupandosi, insieme a Rita Scarsini, della cucina e in questi luoghi si sente a casa, in famiglia.

Anna Rita Marrocco

Il calcio è uno sport che l’appassiona da sempre?
«Sì, è uno sport che mi pace, seguo tantissimo la Nazionale e tifo Inter e Lecce. Guardo anche le partite in tv».

Chi o cosa l’ha portata a far parte del Carnico?
«Ho cominciato dando una mano a Sandro Iob: lui gestiva il chiosco, mentre sua moglie preparava la pasta o i panini per il dopopartita. Da un po’ di tempo, purtroppo, Sandro non è più tra di noi e la gestione del chiosco è passata a me e Rita, che ce ne occupiamo da circa 15 anni. In questo periodo ho alcuni fastidi ad un ginocchio e Rita mi ha già “intimato” di guarire subito, perché a breve si ricomincia!».

Il calcio è considerato, da molti, ambiente maschile: come si è sentita accolta?
«Mi sono sempre sentita apprezzata da dirigenti, giocatori e appassionati. Da parte mia c’è sempre la voglia di dare il meglio per contraccambiare la stima che hanno riposto e tutt’ora hanno nei miei confronti».

C’è qualche aneddoto che le farebbe piacere raccontarci?
«Un ricordo che porterò sempre nel cuore risale a quest’estate, ad agosto, in occasione del mio compleanno. L’Illegiana giocava al sabato e alla fine della partita sono stata letteralmente prelevata dalla cucina del chiosco: fuori mi attendevano i giocatori, non entrati ancora negli spogliatoi per lavarsi, in fila e, in quell’occasione, mi è stata regalata una cuffia da chef firmata da tutti loro e un bellissimo mazzo di fiori. È superfluo sottolineare quanto mi sia emozionata e commossa. In ogni caso non sono solo i giocatori a dimostrarmi il loro affetto, ma anche le loro mogli e fidanzate o i nostri mister con cui ho sempre avuto un bellissimo rapporto: per citarne due, Maurizio Colosetti e Franco Romano. Le stesse ragazze che si occupano del servizio al chiosco e mentre servono da bere ascoltano musica, spesso vengono da me e mi fanno ballare insieme a loro».

Le vengono in mente altri ricordi che vorrebbe condividere con noi?
«Ne ho uno simpatico da raccontare: l’ultima giornata di campionato sono solita dipingermi le unghie, alternando su di esse il nero ed il verde, poi i miei figli ne fanno la foto che postano nel gruppo dei giocatori che, ormai, sanno di chi siano le mani dell’immagine. Vorrei anche aggiungere che, quando l’illegiana gioca fuori casa, ascolto sempre “A tutto Carnico” su Radio Studio Nord per sapere dettagli e risultato del match».

Nella sua famiglia, il calcio è argomento quotidiano?
«Con i miei figli si parla tantissimo di sport, in generale. Inoltre spesso succede che mentre in tv guardiamo qualche partita, io sia in grado di indovinare l’esito di un rigore o il risultato dell’incontro stesso, cosa che lascia basiti Mauro e Jacopo».

Come descriverebbe il Carnico?
«Per me è giovialità e serenità, un taglio alla mia routine. Io, al campo sportivo, ci sto bene, mi sento a casa».

(nella foto di copertina Anna Rita Marrocco con i figli Mauro e Jacopo)

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