Dzananovic e il Fusca: «Non sarà semplice, ma mi piacciono le sfide»

di MASSIMO DI CENTA

È un Almir Dzananovic realista e determinato quello che ha appena iniziato l’esperienza sulla panchina del Fusca. Reduce dalla retrocessione nello scorso campionato, la formazione di Fusea e Cazzaso riparte dalla Terza e il futuro è naturalmente tutto da decifrare. A lui chiediamo il perché di una scelta così complicata.
«So che non sarà semplice – ammette –, ma a me piacciono le sfide, quelle dove si riparte da zero. Posso dire, intanto, di aver trovato un ambiente sereno, dove nessuno ha fatto drammi per la retrocessione. Nel calcio capita di vincere e di perdere. L’importante, ripeto, è aver la forza di ripartire». 

Lo scorso anno la retrocessione è stata figlia anche di una rosa davvero ristretta. La società è intervenuta per metterti a disposizione numeri più importanti?
«Decisamente sì: sono arrivati ben 16 nuovi giocatori, che vanno ad aggiungersi a quello dello scorso anno, formando una rosa assolutamente ben assortita. Elementi come Matteo Canton, Federico Giuliattini, Brian Caufin ed alcuni giovani del vivaio del Real mi permettono una scelta adeguata. In più, da non sottovalutare, anche l’innesto di Erik Stefani. A 46 anni ha l’entusiasmo e la voglia di fare di un ragazzino ed ha talmente tanta esperienza che può diventare una specie di allenatore in campo».

Si può dire che il primo aspetto sul quale dovrai lavorare sarà quello di far diventare una squadra il materiale umano a tua disposizione?
«Certamente, ma mi conforta il fatto che c’è sempre molta gente agli allenamenti, seguiti anche da almeno 5 o 6 dirigenti, a testimoniare la serietà della società. Piano piano sto conoscendo le caratteristiche di ognuno e posso iniziare a lavorare su quello che sarà il modulo da adottare in prevalenza, partendo da una difesa a 4 o a 3, anche se nelle mie concezioni tattiche il 4-2-3-1 è lo schema che preferisco».

Cosa pretende la società?
«Impegno e serietà prima di tutto e in questo siamo a posto. Risultati immediati sono al momento difficili ed infatti l’accordo è per un progetto nell’arco di un triennio, assicurando ricambi e continuità ad un gruppo con l’età media molto bassa».

Delle nuove Coppe cosa ne pensi?
«Mi piace molto la nuova formula, anche perché io sono e sarò sempre favorevole alle novità, che portano dinamismo e nuovi interessi».

Già pubblicati:

30) Mario Chiementin (Cavazzo)
29) Carlo De Luisa (La Delizia)
28) Massimiliano Martina (Timaucleulis)
27) Massimo Cescutti (Ampezzo)
26) Marco Fabris (Pontebbana)
25) Giancarlo Peirano (Stella Azzurra)
24) Maurizio Talotti (Mobilieri)
23) Nicola Pontil (San Pietro)
22) Giacomino Radina (Cedarchis)
21) Luciano Patat (Verzegnis)
20) Francesco Marini (Real)
19) Giuliano De Conti (Comeglians)
18) Massimiliano Brovedani (Ovarese)
17) Giovanni Micelli (Val Resia)
16) Francesco Nodale (Cercivento)
15) Claudio Carnelutti (Il Castello)
14) Alberto Copetti (Viola)
13) Gianluca Mascia (Tarvisio)
12) Lucio Rapposelli (Amaro)
11) Marco Gollino (Trasaghis)
10) Giulio Di Prisco (Audax)
9) Angelo Spiluttini (Lauco)
8) Aurelio Picco (Bordano)
7) Franco Romano (Illegiana)
6) Stefano Maggio (Velox B)
5) Giacomo Di Bello (Paluzza)
4) Luca Craighero (Ravascletto)
3) Francesco Moser (Folgore)
2) Renzo Piller (Sappada)
1) Ivan Gressani (Velox)

 

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