Piller: «Dovremo conservare la mentalità del 2019»

di MASSIMO DI CENTA

Dopo lo straordinario campionato di Seconda vinto lo scorso anno, il Sappada di Renzo Piller proverà a far parlare di sé anche nella massima serie del Carnico.

Sempre che, Renzo, questo campionato possa iniziare.
«Certo che pensare al calcio, in questi giorni, sembra quasi un paradosso, con tutti i problemi che ci sono. Iniziare la stagione però sarebbe il bellissimo segnale che l’emergenza è finita. In questo momento, però, dobbiamo pensare ad essere una squadra unica: quella che non si abbatte, che gioca tutti per uno e uno per tutti e che, soprattutto, rispetti le regole». 

La Prima non sarà una passeggiata, ma tu hai grande fiducia nei tuoi giocatori. Su cosa punti?
«Sarà importante mantenere quella mentalità di squadra che abbiamo acquisito nella passata stagione, avere la stessa voglia e anche di più di saper andare anche i nostri limiti. Sarebbe imperdonabile nascondersi le insidie della categoria. Devo dire che nonostante qualche defezione importante ho un buon gruppo a disposizione, perché i nuovi arrivati mi sembrano tutti ottimi elementi. Certo, di fronte a realtà collaudate, quali ad esempio Cavazzo e Mobilieri, il gap da colmare non sarà semplice». 

Puoi farci il punto su arrivi e partenze?
«Iniziamo da quelli che non saranno più con noi e che sono Mattia Di Curzio per motivi lavorativi, Mattia Pochero e Daniele Piller. Spero di poter avere a disposizione Patrick Neri e Mattia Quinz, anche loro alle prese con problemi professionali. Volti nuovi saranno Aldo Da Rin, Andrea Fiorini, Andrea Biscarello, Luca Quinz, Daniele Candido e Maurizio Pellegrina. Alcuni sono vecchie conoscenze, altri sono all’esordio nel Carnico, vedremo come sarà l’impatto col nostro campionato».

Una preparazione corta, necessariamente, ti obbligherà a puntare da subito su un modulo, per poi perfezionare i meccanismi in corso di stagione. Hai in mente qualcosa?
«Intanto dovrò studiare le caratteristiche dei nuovi, anche se tendenzialmente potrei partire con un  4-4-2- a rombo. Oppure, se ne vedrò l’occasione, passare al 4-3-3 dello scorso anno. Di certo insisterò molto sulla tattica, perché se la squadra saprà essere ordinata e con le posizioni in campo ben definite, nche chi è magari meno dotato tecnicamente potrà dare il suo contributo i termini di equilibrio. Ho detto ai ragazzi di fare qualcosa a livello individuale, se non altro per migliorare la fase aerobica».

Che obiettivi si è posta la società?
«Di far bene, di avere una squadra sempre all’altezza. Come ho detto ho molta fiducia nei miei giocatori e non chiederò loro miracoli. Il mio obiettivo è quello di vincere più partite possibili, poi si vedrà».

Se la stagione dovesse iniziare in ritardo (e ormai dovrebbe essere così) hai qualche proposta?
«L’idea prospettata da qualcuno di dimezzare i gironi e poi giocare play off e play out mi sembra la soluzione migliore».

 

Le altre interviste con gli allenatori:

13) Francesco Marini – Real
12) Marco Fabris – Pontebbana
11) Claudio Fortunato – Val Resia 
10) Francesco Moser – Timaucleulis
9) Mario Chiementin – Cavazzo
8) Andrea De Franceschi – Ravascletto
7) Massimo Marangoni – Campagnola
6) Maurizio Colosetti – Verzegnis
5) Sandro Beorchia – Ovarese
4) Cristian Gobbi – Arta Terme
3) Adriano Ortobelli – Villa
2) Franco Romano – Lauco
1) Giuliano De Conti – Comeglians

 

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