Carnico Story: il pagellone della Prima categoria 2010

di BRUNO TAVOSANIS

La nostra rubrica ci porta oggi al 2010, con le pagelle della Prima Categoria che avevo stilato per il Gazzettino. Quel campionato si chiuse con il trionfo, secondo consecutivo, del Real (nella foto) e la retrocessione di San Pietro, Val Resia e Ampezzo.

REAL. In testa per 24 giornate su 26, ha dato subito la sensazione di essere la squadra più solida e compatta. Rispetto al 2009 ha espresso un gioco decisamente migliore, non affidandosi ai colpi dei singoli (come a volte accadeva quando c’erano Agostinis e Radina) ma proponendo un collaudato impianto in grado di esaltare tutti. Scudetto strameritato. VOTO: 8.5. IL MIGLIORE: Marvin Matiz.

PONTEBBANA. Chapeau ai biancazzurri, gli ultimi ad alzare bandiera bianca. Prima metà del campionato brillantissima, con una squadra giovane e divertente da vedere. Poi un calo, dovuto forse proprio alla limitata esperienza di alcuni ragazzi. Da 50 anni non arrivava così in alto; nel 2011 l’ulteriore passo? VOTO: 7.5. IL MIGLIORE: Davide Menis.

CAMPAGNOLA. Terzo posto in classifica ma mai in corsa per il titolo. Ci si aspettava decisamente di più dai gemonesi, soprattutto dopo una campagna acquisti sontuosa. Invece la squadra di Barburini ha sempre fallito la partita della svolta, ritrovandosi fuori dai giochi già a metà agosto. VOTO 6. IL MIGLIORE: Massimo Gressani.

MOBILIERI. La rivelazione della stagione. Candidata dai pronostici ad un torneo di sofferenza, la formazione di Sutrio ha invece fatto capire subito che gli obiettivi erano altri, portando a casa il miglior campionato degli ultimi 15 anni. I meriti di mister Del Frate sono innegabili. VOTO 8. IL MIGLIORE: Paolo Di Lena.

TRASAGHIS. Partenza con la marcia sbagliata, poi un’incredibile serie positiva, quindi un tranquillo tran tran e comunque un positivo quinto posto finale. Torneo schizofrenico quello dei biancoverdi, con la sensazione che una squadra così sul podio avrebbe potuto starci. VOTO 6. IL MIGLIORE: Davide Boreanaz.

CEDARCHIS. Il peggior Ceda degli ultimi 20 anni. Solo l’ultima parte di stagione, quando ormai gli interessi erano nulli, ha portato i giallorossi in una posizione perlomeno dignitosa, ma è chiaro che nessuno si sarebbe immaginato un torneo così modesto. Urge un restyling. VOTO 4.5. IL MIGLIORE: Riccardo Granzotti.

MOGGESE. Torneo a due facce: in grande difficoltà nella prima parte, poi il cambio di passo con l’arrivo in panchina di Claudio Brollo e il secondo posto nel girone di ritorno, dove ha perso una sola partita. Come dice, a ragione, il suo tecnico, una serie positiva ingiustamente passata in secondo piano. VOTO 7. IL MIGLIORE: Gianfranco Druidi.

CAVAZZO. Invece qui parliamo di una delusione. Ad un certo punto sembrava in grado di lottare molto in alto, poi il black out, che nemmeno il cambio in panchina fra Mansutti e Rugo è riuscito a risolvere. VOTO 5. IL MIGLIORE: Andrea De Barba.

OVARESE. Qui ci riferiamo al campionato, non alla coppa, e allora da salvare c’è poco dopo lo splendido torneo 2009. Quasi mai si è vista la bella formazione che l’anno passato fu considerata vincitrice morale. Unica consolazione, la crescita dei giovani. VOTO 5. IL MIGLIORE: Manuel Gonano.

VILLA. Salvezza-miracolo per gli arancioni, considerati già retrocessi al termine del girone d’andata ed invece capaci di giocarsi alla grande il campionato nella trasferta di Presenaio. Bravo l’ambiente a crederci fino in fondo, ma resta un torneo al di sotto delle attese. VOTO 5.5. IL MIGLIORE: Riccardo Moroldo.

FOLGORE. Unica neopromossa a salvarsi e già questo è un piccolo scudetto. Trascinata da Adami, ha conquistato nella prima parte di stagione un tesoretto da gestire in seguito, con l’infortunio prima e l’addio poi del suo giocatore simbolo. VOTO 6.5. IL MIGLIORE: Patrick Adami.

SAN PIETRO. Niente miracolo invece in Comelico. Un punto nelle prime nove partire, poi una rimonta fragorosa resa inutile da un calo finale, probabilmente inevitabile. Ma non si poteva fare di più. VOTO 6. IL MIGLIORE: Francesco Pradetto.

VAL RESIA. Ci hanno messo il cuore gli aquilotti, ma l’impatto con la Prima è stato duro, come previsto. Comunque la squadra ha sempre fatto il suo dovere e ha poco da rimproverarsi. VOTO 6. IL MIGLIORE: Elio Madotto.

AMPEZZO. Uno dei peggiori gironi di ritorno nella storia del Carnico: una vittoria e 12 sconfitte, le ultime 9 consecutive. E se non c’era Burba forse sarebbe andata anche peggio. VOTO 4.5. IL MIGLIORE: Mirco Burba.

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